Le mani della politica sui rifiuti

1 marzo 2018 | 10:20
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Le mani della politica sui rifiuti
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Le mani della politica sui rifiuti

Una storia lunga di intrecci tra imprenditori e amministratori nel fallimento di Alesia srl

C’è chi si oppone. I tentativi del socio privato Ecoenergy s.r.l. di ripristinare una corretta governance societaria sarebbero tuttavia costantemente osteggiati e impediti dagli esponenti pubblici. Anzi si sarebbe determinata una serie di accadimenti che portano al tentativo di acquisire direttamente il controllo di gestione prima e della società poi, da parte di alcuni esponenti pubblici e privati. In seguito a questi tentativi e conflitti, si giungerà all’inevitabile fallimento di Alesia e ad una specie di “spartizione” del mercato dei rifiuti. Ma vediamo in ordine le vicende.

Qualcuno voleva comprare le quote di Ecoenergy. Ci sono pressioni che riguardano, tra l’altro, la cessione da parte di Ecoenergy di quote alla Biosistema s.r.l. o anche alla Geo-s s.r.l. La Biosistema s.r.l. e la Geo-s sono le stesse società che sembra fossero sponsorizzate da alcuni ambienti politici. Il tentativo sarebbe stato quello di spostare la quota di maggioranza di parte privata dalla Ecoenergy ad altri. La Biosistema al momento dell’ingresso in Alesia gestiva la discarica di Galdo. Gestione mai trasferita all’interno della Società mista. Perché? Sembra perché il Comune di Lauria ancora non era socio di Alesia. Però, quando nel 2006 Lauria diventa socio, la gestione della discarica rimane in capo direttamente alla Biosistema, attraverso continue proroghe. Mentre all’Alesia vengono affidati i servizi di spazzamento raccolta e conferimento, fino ad allora gestiti dalla Geo-s. In pratica alla società mista vengono scaricati servizi che hanno soltanto costi, mentre alla Biosistema è affidata la discarica che produce ricavi. “Ciò comportava – afferma Facioni – una socializzazione dei costi a carico di Alesia (e quindi un danno ai Comuni e alla Ecoenergy s.r.l.) e una privatizzazione degli utili in favore della Biosistema s.r.l.”

Quando si riesce ad ottenere un aumento del prezzo nel 2009 per i servizi di spazzamento e raccolta, l’affidamento torna alla Geo-s. Dopo alcuni mesi lo stesso servizio viene affidato all’Ati Ecological systems- Geos s.rl. per un periodo di 8 anni ad un prezzo di 1 milione e 40 mila euro l’anno.

Qualcuno vuole estromettere il socio privato a vantaggio di una gestione tutta pubblica. A quanto pare, contrariamente alle notizie e ai commenti apparsi all’epoca, anno 2010, sui giornali, non vi è un tentativo di estromettere tutta la parte privata da Alesia, ma c’è probabilmente qualcosa di diverso che si muove nei sotterranei. E cioè il tentativo di estromettere soltanto uno dei soci privati: Ecoenergy. Il calcolo di alcuni politici potrebbe apparire molto semplice. “Proviamo ad occupare tutti gli spazi di gestione in Alesia, alla faccia della normativa. Se questo non dovesse riuscirci, non ci resta che far fallire la società, in tal modo saremo svincolati e potremo affidarci ad altri privati, magari senza gare d’appalto.”. E’ uno scenario verosimile, anche perché in seguito sembra sia andata proprio così.

Opzione alternativa, il fallimento di Alesia. Non riuscito il tentativo di estromettere i soci privati, parte una campagna contro Alesia che spinge su un presunto eccessivo indebitamento della società, su presunte inadempienze nella gestione dei servizi ad essa affidati, sulla cattiva gestione amministrativa. Praticamente gli amministratori comunali e delle comunità montane, se la prendono con se stessi in quanto soci di maggioranza con il diritto di nomina del presidente del Cda. Da aggiungere che dal 2005 al 2007 la società ha funzionato senza un direttore generale, per cui molta operatività nelle decisioni era in capo al presidente del Cda, sempre di parte pubblica. Parte quindi l’azione massiccia finalizzata al fallimento “progettato” di Alesia s.r.l. Infatti, gli enti soci provvedono con atti unilaterali, in assenza del socio privato, a rescindere gli ultimi contratti di servizio rimasti in capo alla Alesia s.r.l. “svuotandola” di fatto senza l’opposizione degli organi amministrativi della società (anch’essi di espressione pubblica). Il Comune di Bernalda, a fine anno 2008 non rinnova il contratto assegnando la gestione ad altre società, con notevoli incremento del costo dell’intero ciclo dei rifiuti. Il Comune di Lauria, l’1 luglio 2009, non rinnova la convenzione con Alesia s.r.l., affidando, in prima istanza, alla società Geo-Ssrl il servizio di spazzamento, raccolta, conferimento e smaltimento dei rifiuti urbani differenziati e non differenziati. Il Comune di Latronico, a sua volta, in data 8 marzo 2010 rescinde unilateralmente il contratto in corso con Alesia, affidando il servizio alla società Ecological Systems srl., non riconoscendo debiti pregressi con la società mista, in parte già precedentemente riconosciuti. Nel mese di gennaio 2010, l’Acquedotto Lucano, infine, comunica ad Alesia il mancato rinnovo dei contratti di conduzione e manutenzione dei 12 impianti di depurazione gestiti dalla società mista. Alcuni degli impianti in prima istanza sono trasferiti in capo alla Biosistema s.r.l. (Continua nella pagina seguente)

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