Le mani della politica sui rifiuti

1 marzo 2018 | 10:20
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Le mani della politica sui rifiuti
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Le mani della politica sui rifiuti
Le mani della politica sui rifiuti

Una storia lunga di intrecci tra imprenditori e amministratori nel fallimento di Alesia srl

Le scelte del Comune di Lauria e le referenze della Biosistema srl. Vi è, inoltre, da sottolineare che il Comune di Lauria pur avendo aderito alla società mista Alesia srl sottoscrivendo una quota dell’11% del capitale sociale allo scopo di gestire un Sistema Integrato della Gestione dei Rifiuti unitamente a tutti gli altri soci improvvisamente preferiva rivolgersi nuovamente e senza gara alla società Biosistema srl richiamando requisiti non contemplati dalle vigenti norme di legge. Infatti nella determinazione il Dirigente giustifica l’affidamento prendendo atto che l’AIA ha validità di cinque anni dalla data di adozione e, pertanto, con scadenza al 27 agosto 2012, ovvero tra poche settimane e “considerando le qualità tecniche l’alta professionalità già sperimentate dal Comune di Lauria, dai comuni del comprensorio, dalla Regione Basilicata, dai NOE (Nucleo Operativo Ecologico) negli anni in cui la ditta Biosistema srl ha gestito la vecchia discarica di Carpineto” e richiamando attestazioni e certificazioni non previste per la gestione di questo tipo di impianti. Le referenze sono state clamorosamente smentite dai fatti in quanto gli stessi Carabinieri del Noe hanno messo sotto sequestro la discarica e l’intera impiantistica, compreso l’impianto di smaltimento del percolato.

Qualcosa dopo 7 anni si è mosso, ma facciamo parlare Egidio Facioni, l’uomo che ha denunciato

“Il fallimento, a mio avviso, è stato l’epilogo di un chiaro tentativo di estromettere la società privata Ecoenergy dalla gestione operativa di Alesia, concepito e pilotato da alcuni politici di spicco della nostra regione per controllare e gestire il business dei rifiuti, sia a livello locale che nazionale e internazionale permettendo loro di continuare a tenere il controllo del territorio, sia a fini elettorali che di interessi economici diretti e di quelli dei loro amici .

Politici che da decenni hanno forti relazioni con pochi e ben noti imprenditori della lobby dei rifiuti.

Nella mia denuncia-esposto del giugno 2010 ho fatto esplicito riferimento a questi fatti cercando di mettere in evidenza i collegamenti di natura prettamente politica.

Non a caso i componenti del CdA espressi dalla parte pubblica, indagati e imputati sono un ex assessore del Comune di Latronico, un ex presidente del Consiglio comunale di Bernalda , un ex assessore del Comune di Lauria, un ex sindaco del Comune di Latronico, l’attuale sindaco di Trecchina.

Rappresentanti di Comuni che hanno privato la loro società, Alesia, degli appalti e dell’impiantistica presente nei loro territori.

Permettendo, al contrario, la “distribuzione” di autorizzazioni, appalti di lavori, forniture e servizi a privati concorrenti, alcuni dei quali oggi sotto processo presso il Tribunale di Potenza, per la cosiddetta “Monnezzopoli lucana”, tra i quali:

-Biosistema s.r.l., di Lauria, facente oggi sarebbe gestore dell’impianto di Carpineto (Lauria);

-Ageco s.r.l. di Tito, oggi sarebbe assegnataria di lotti nel Comune di Latronico per la realizzazione di un impianto di riciclaggio e recupero rifiuti;

-Ecological system s.r.l., di Muro Lucano, gestore dello spazzamento, raccolta, trasporto, conferimento e smaltimento dei rifiuti a Latronico  e Lauria;

-Geo-s-s.r.l., di Colobraro, gestore del sistema rifiuti a Lauria, in ati con Ecological system s.r.l.;

-Castellano Costruzioni Generali s.r.l, Gruppo Iula, Tecnoparco nel materano, nei Comuni di Bernalda, Montalbano Jonico e altri ancora.”

Facioni, lei parla di politici di spicco

“Sì, Marcello Pittella e altri hanno partecipato a diverse riunioni di Alesia s.r.l., soprattutto nel periodo in cui rivestiva la carica di Consigliere regionale. Era il referente politico di Biosistema s.r.l. e ha orientato alcune decisioni che hanno determinato molti fatti qui raccontati. Nel maggio 2008 in un incontro, alla presenza di altri personaggi, ribadiva l’opportunità dell’uscita di Econergy s.r.l. dalla società mista proponendo come parte integrante dell’accordo il riconoscimento di una serie di offerte economiche valide una volta Alesia divenuta interamente pubblica”.

Voglio precisare, però, che Pittella non è mai stato coinvolto in questi fatti giudiziari e la mia è soltanto una considerazione di ordine politico.

Voglio ricordare che anche il sottoscritto, denunciante, è stato poi indagato per concorso in bancarotta fraudolenta con gli altri consiglieri del CdA, pur essendomi continuamente e ripetutamente dissociato da ogni decisione arbitraria così come riportato nei vari verbali.

A questo punto una domanda sorge spontanea: chi ridarà al socio privato ciò che gli è stato tolto illegittimamente, privandolo di tutto ciò che aveva faticosamente costruito negli anni?”

Già come andrà a finire? Aspettiamo l’udienza del 5 luglio prossimo.

Dobbiamo ribadire che il presidente della Regione non è mai stato indagato per i fatti qui descritti né risulta coinvolto in alcun modo nella vicenda giudiziaria.

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