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L’Eni e la sacralità del business. Ecco come la compagnia petrolifera narra le sue gesta a Wall Street

24 ottobre 2017 | 10:28
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L’Eni e la sacralità del business. Ecco come la compagnia petrolifera narra le sue gesta a Wall Street
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L’Eni e la sacralità del business. Ecco come la compagnia petrolifera narra le sue gesta a Wall Street
L’Eni e la sacralità del business. Ecco come la compagnia petrolifera narra le sue gesta a Wall Street

Il Form 20-F è’ un documento annuale che contiene tutte le informazioni utili agli investitori che così possono decidere se comprare, vendere o mantenere le azioni sui mercati USA. Vi sveliamo i contenuti del Form 2016 redatto dall’Eni

Un procedimento è pendente alla Procura della Repubblica di Crotone in relazione alle accuse di disastro ambientale e riguarda la mancata bonifica di una discarica gestita dall’ex Montedison. Il Comune di Crotone è parte civile nel procedimento.

Sito industriale di Praia a Mare. La Procura della Repubblica di Paola apre un procedimento per omicidio colposo nei confronti di alcuni ex dirigenti di Eni e della controllata Marzotto spa. L’accusa riguarda malattie tumorali di ex lavoratori del sito industriale causate dalla negligenza nelle misure di sicurezza. Nell’udienza preliminare nel 2010 sono 107 le persone parte offesa che chiedono l’attribuzione della responsabilità civile a Eni e alla controllata. Nel 2014 tutti gli imputati sono assolti per infondatezza dell’accusa. Il pm ha presentato ricorso contro la sentenza.

Nel luglio 2016 alcuni funzionari dell’Eni e delle società controllate Syndial spa e Versalis spa, vengono condannati dal tribunale di Sassari ad un anno di reclusione, con sospensione della pena, per disastro ambientale. L’inchiesta della Procura di Sassari aveva accertato il cattivo funzionamento della barriera idraulica del sito di Porto Torres che ha causato la dispersione di sostanze contaminanti nel mare tra l’agosto del 2010 e il gennaio del 2011.  Il ministero dell’ambiente e la Regione Sardegna avevano chiesto un risarcimento per danni pari a 1,5 miliardi di euro.

Il giudice ha deciso una compensazione dei danni di 200.000 euro al Ministero, 100.000 euro per la Regione Sardegna e 100.000 euro al Comune di Sassari. Il giudice, nella sentenza non avrebbe fatto esplicito riferimento a eventuali malfunzionamenti della barriera idraulica del sito di Porto Torres o l’esecuzione inefficace di qualsiasi misura di sicurezza d’emergenza, come sostenuto dal pubblico ministero. Syndial spa farà appello contro questa decisione.

Il 7 luglio 2015 su richiesta del pm di Sassari, il gup dispone il sequestro della discarica di Minciaredda, in prossimità del sito di Porto Torres. L’inchiesta coinvolge la Syndial per smaltimento illegale di rifiuti e disastro ambientale. Syndial ha ottenuto tutte le autorizzazione per la bonifica dell’area. L’indagine è ancora in corso. (continua nelle pagine seguenti)

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