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Illuminazione sostenibile a Potenza

21 settembre 2017 | 18:09
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Illuminazione sostenibile a Potenza

Cittadini e associazioni scrivono all’Amministrazione comunale

La questione dell’impatto negativo dei LED a luce fredda adottati per l’illuminazione pubblica su ambiente, salute dell’uomo e sull’immagine delle città è sempre più oggetto di dibattito tra cittadini, associazioni ed istituzioni.

Spieghiamo meglio di cosa stiamo parlando: da alcuni anni è in atto una sostituzione massiccia delle lampade tradizionali per l’illuminazione pubblica e privata con più moderne luci a LED.

Per loro costruzione non producono luce nociva per la cute, hanno una lunga durata di vita, sono facilmente disassemblabili in fase di smaltimento e in costante sviluppo tecnologico, infatti il loro rendimento energetico aumenta di anno in anno, tanto da aver già eguagliato, se non superato, quello delle tradizionali sorgenti luminose a scarica (al sodio ad alta e bassa pressione, che producono la classica luce giallo-arancione).

Da questo punto di vista i LED rappresentano certamente il futuro dell’illuminazione, in quanto il continuo incremento della loro “efficienza luminosa” (rapporto tra il flusso luminoso prodotto e la potenza radiante) è in linea con la Strategia Europa 20-20-20 che prevede di diminuire del 20% entro il 2020 le emissioni di CO2 in atmosfera. (Continua nelle pagine seguenti)

Allora cosa c’è che non va con i LED?

Il problema è che quelli che si trovano più comunemente in commercio producono una luce bianca-fredda dovuta all’alto contenuto di “luce blu”. Come sappiamo, infatti, la luce visibile è formata da tanti colori (quelli dell’arcobaleno per intenderci) e ognuno di essi corrisponde ad una determinata “lunghezza d’onda”. La luce blu è caratterizzata da una bassa lunghezza d’onda, e negli ultimi anni numerose ricerche scientifiche hanno mostrato come sia potenzialmente impattante dal punto di vista ambientale, sanitario, culturale e della sicurezza stradale, in quanto aumenta l’inquinamento luminoso.

Dal punto di vista sanitario, l’esposizione del nostro corpo a qualsiasi tipo di luce, di notte, ha potenziali effetti negativi e nel caso della “luce blu”, prodotta dai LED a luce fredda, risultano essere amplificati. Infatti essa può:

  • arrecare danni ai nostri occhi, in quanto, pur contribuendo poco allo stimolo visivo, deposita una elevata energia sulla retina, energia capace di dar luogo ad un danno “fotochimico”;

  • alterare il “ritmo circadiano”, l’orologio biologico del nostro corpo regolato dall’ormone della melatonina, la cui soppressione ad opera dell’esposizione alla luce blu può favorire disturbi al sonno e al nostro metabolismo, nonché l’insorgere di conseguenti patologie più gravi (la melatonina è anche un oncostatico in quanto aiuta a prevenire i tumori)

Per quanto riguarda l’impatto sulla sicurezza stradale, la luce blu è molto abbagliante, soprattutto per i più anziani; inoltre, in caso di nebbia ed inquinamento atmosferico, essa ha un minor potere di trasmissione rispetto alla luce “rossa” (a lunghezza d’onda maggiore), con il risultato di rendere meno visibile la strada in queste particolari condizioni.

A tutto ciò si aggiungono le numerose criticità sociali registrate in diversi contesti urbani, come ad esempio nel comune di Roma (e che quindi potrebbero replicarsi anche nella nostra città). La recente istallazione di lampade a LED a luce fredda in zone centrali e ampiamente “turistiche” ha provocato tensioni tra amministrazione comunale e residenti/commercianti. L’argomento a supporto dei cittadini è innanzitutto di natura “estetica”, infatti le lampade a luce fredda conferiscono agli ambienti urbani un aspetto “asettico” e “impersonale”, snaturando la natura storica e romantica dei luoghi.

In ultimo, ma non per importanza, è l’inquinamento luminoso prodotto dalla luce blu dal punto di vista astronomico, che può essere di tipo:

  • qualitativo: l’illuminazione notturna con LED a luce fredda produce un aumento di luminosità nella porzione blu dello spettro, che è naturalmente più scura; inoltre allunga i tempi di adattamento al buio dei nostri occhi;

  • quantitativo: la luce blu, per il fenomeno fisico dello “scattering di Rayleigh”, aumenta la brillanza del cielo notturno. Da ciò consegue che le sorgenti luminose con forti componenti bluastre tendono ad avere un impatto ancora più forte rispetto ad altre sorgenti di pari intensità.

L’inquinamento luminoso quindi è impattante anche dal punto di vista socio-culturale, poiché l’uomo perde il contatto visivo con il cielo stellato, che lo ha accompagnato e ispirato nel corso di tutta la sua evoluzione. Inoltre, un’oculata progettazione degli impianti luminosi da questo punto di vista potrà favorire un nuovo tipo di turismo che già altri Paesi europei stanno sperimentando: l’AstroTurismo.

Nel 2016 un team internazionale di scienziati, coordinato dall’italiano Fabio Falchi (presidente dell’associazione CieloBuio), ha pubblicato sulla rivista Science Advances il “Nuovo atlante mondiale dell’inquinamento luminoso” il quale ha certificato che l’Italia è la nazione più inquinata al mondo (dopo la Corea del Sud). Come evince dalla nostra esperienza quotidiana, quindi, questo dato ci mostra come un Paese più illuminato non sia necessariamente più industrializzato e con una bassa criminalità, il ché ci costringe a considerare un nuovo modo di illuminare la notte, più sostenibile.

Il Comune di Potenza sta attuando il progetto di “Riqualificazione degli impianti della Pubblica Illuminazione nell’area Centro Città”, finanziato con i fondi FSC del periodo 2007-2013, che prevede la sostituzione dei corpi illuminanti con la tecnologia a LED. Nello specifico registriamo che, durante la sostituzione dei corpi illuminanti, sono stati installati LED a luce fredda con una “temperatura di colore” di 4200K (kelvin), cioè emettenti una grande quantità di “luce blu”.

Per tutti questi motivi, il sottoscritto Gianluca Labella, in qualità di responsabile del progetto Stazione Monitoraggio Inquinamento Luminoso – Basilicata, coadiuvato da altre associazioni tra cui CieloBuio Associazione per la protezione dell’ambiente e…, Associazione Lucana di Astronomia, WE Love Potenza- Noi Amiamo Potenza, Clan “J.L.” AGESCI Potenza 3 e Movimento Infanzia Di Basilicata, abbiamo inviato in data 26 Luglio c.a. una lettera a mezzo PEC indirizzata all’Amministrazione Comunale attraverso cui chiediamo di essere auditi nelle Commissioni Comunali competenti per un proficuo confronto sulla questione;

di predisporre per i futuri interventi di ammodernamento degli impianti di pubblica illuminazione l’istallazione di corpi illuminanti LED a LUCE CALDA, ovvero con una “temperatura di colore” inferiore ai 2700K. Inoltre chiediamo che non vengano mai superati i livelli minimi di illuminazione raccomandati dalle norme vigenti, sfruttando al massimo le possibilità di contenere tali livelli.

Gianluca Labella