Cambiamenti climatici: il Sud rischia grosso. L’allarme del climatologo Fazzini

5 settembre 2017 | 10:02
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Cambiamenti climatici: il Sud rischia grosso. L’allarme del climatologo Fazzini

E’ l’allarme lanciato dal climatologo Massimiliano Fazzini, Docente dell’Università di Camerino e Ferrara, ricercatore, importante studioso di tali fenomeni ed esponente dell’Associazione Nazionale dei Geomorfologi Italiani

Fazzini sta conducendo da due decenni  importanti studi al riguardo

“Dobbiamo iniziare a non sprecare l’acqua quando ci laviamo. In Sicilia, Sardegna e Puglia dove non si ha la fortuna di disporre di importanti acquiferi fossili, si dovrà rapidamente valutare la possibilità di desalinizzare la risorsa idrica proveniente dal mare.

Considerando i modelli climatici futuri, problemi di tale portata per il Centro Italia non dovrebbero esserci  – ha proseguito Fazzini – perché eventi come quello del Lago di Bracciano son a mio personale avviso,   puramente eccezionali.  Evidentemente, però, si dovrebbe valutare la possibilità di costruire nuovi invasi montani. Al Nord il problema è complessivamente meno preoccupante ma con l’evidenza relativa alla probabile ulteriore irregolarità delle precipitazioni (con un evidente aumento dei periodi siccitosi in estate ed il perentorio ritiro degli apparati glaciali) diverrà anche qui preoccupante.  Si dovranno poi combattere tutti gli emungimenti abusivi dell’acqua in ambito agricolo ed industriale”.

I comuni del Centro Nord iniziano a progettare i Piani di adattamento ai Cambiamenti Climatici – Tutto fermo al Sud

“L’Italia si sta dimostrando uno Stato moderno in quanto è stata approvata la Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici. Molti comuni del Centro Nord stanno procedendo tramite finanziamenti derivanti da progetti europei  alla stesura dei  piani alla scala locale  (es LIFE SEC ADAPT) – ha continuato Fazzini –  che conterranno soluzioni per la mitigazione e  l’adattamento al cambiamento climatico in atto ma anche campagne di educazione ambientale contro lo spreco della risorsa idrica, il razionamento dell’acqua ma anche interventi strutturali ed infrastrutturali. Ad esempio, tra le varie iniziative previste nel piano Blue Ap, la città Bologna ha già previsto di ridurre d’estate la risorsa idrica  pro capite da 145 a 110 litri di acqua al giorno.

Purtroppo mentre il centro – nord si muove il Sud è quasi totalmente fermo. Nessun comune del Sud ha elaborato un Piano di Adattamento ai Cambiamenti climatici” e solo alcune realtà delle regioni Abruzzo e Puglia hanno iniziato ad associarsi per dare inizio a queste procedure”. 

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