




Scrivono i Carabinieri in ascolto: «Il Cao chiama, utilizzando la linea del generale Jean, tale Giancarlo e chiede se ricorda i nomi che erano stati individuati da loro per le seconde categorie. Il Cao fa riferimento al fatto che uno era Craco (Mt)
Quella lista dei siti idonei ad ospitare il Deposito unico
Nel 2010 la Sogin avrebbe ultimato il lavoro di individuazione delle aree potenzialmente idonee per ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi. La lista elencherebbe 52 siti, ma non è mai stata resa pubblica. Alcune indiscrezioni hanno fatto riferimento in particolar modo ad alcune regioni: Emilia-Romagna, Toscana, Puglia, Basilicata. Ogni area individuata avrebbe dimensioni di circa 300 ettari, e dovrebbe essere in grado di accogliere, oltre ai depositi per le scorie di varia gradazione, anche un parco tecnologico che a regime avrà oltre mille ricercatori. La domanda è: ma in base a quali criteri la Sogin ha individuato le aree? Non doveva essere l’Agenzia nazionale per la sicurezza nucleare a fornire i criteri? Qualcosa già allora non quadrava. Intanto nel gennaio 2011 qualcuno sospetta che…
Il sito per il deposito dei rifiuti radioattivi è stato già deciso nel 2010?
Dobbiamo ricorrere alla memoria. Fare un passo indietro di circa 7anni. Il 21 gennaio 2011 compare un articolo sul quotidiano L’Unità (sezione “Politica”) che riporta alcune informazioni interessanti relative all’ individuazione del sito per ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi. Nel settembre 2010 fu diffusa da molti giornali la notizia dell’esistenza di una lista di 52 siti che la Sogin avrebbe individuato quali aree potenzialmente idonee. Ebbene, l’ articolo de L’Unità svelerebbe invece che vi potrebbe essere già una situazione ben più chiara in merito al luogo da scegliere per ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi. E l’articolo de L’Unità dichiara questo sulla base di alcune intercettazioni telefoniche del luglio del 2008 fatte dalla Procura di Potenza (era in corso l’ indagine “Nucleare connection” su un presunto traffico di rifiuti radioattivi in Basilicata ed a tale indagine, si precisa, è poi seguito un decreto di archiviazione nel dicembre 2009): tra le utenze messe sotto controllo vi era quella del generale Carlo Jean (ex presidente ed ex commissario delegato della Sogin). Ecco l’intercettazione…