L’Islanda è spesso considerata un luogo ideale per chi è alla ricerca di un alto standard di vita. Il Paese ha saputo creare nel tempo un equilibrio unico tra la modernità e gli aspetti che riguardano la tradizione. Sono vari gli elementi da considerare per analizzare la qualità della vita in Islanda, un tema che spesso è collegato in maniera stretta con la questione dell’immigrazione. Di recente, sono stati registrati numeri record nell’ambito dei rimpatri. Che cosa bisogna sapere a questo proposito?
L’Islanda è conosciuta a livello globale non solo per le sue spettacolari bellezze paesaggistiche e la conseguente vocazione turistica – in tal senso suggeriamo di visionare la proposta di Stograntour per l’Islanda se si ha la curiosità di scoprire le sue attrazioni – ma anche per il suo alto tenore di vita e il bassissimo tasso di criminalità. Questi aspetti contribuiscono a creare l’immagine di un paese sicuro e prospero, dove la qualità della vita è tra le migliori al mondo. Tuttavia, sul fronte sociale, l’Islanda ha recentemente registrato numeri record di rimpatri, evidenziando le sfide legate all’immigrazione.
Secondo gli ultimi dati, l’Islanda ha assistito ad un aumento notevole dei rimpatri, con un incremento dell’822% rispetto al 2019. Anche se la nazione in questione non è un punto centrale in riferimento ai percorsi dei migranti, la crescita dei rimpatri è legata all’introduzione di una nuova normativa sull’immigrazione.
Secondo quanto riportato dalla televisione nazionale, può essere negato l’accesso in Islanda a coloro che non rispettano i requisiti per ottenere l’autorizzazione di viaggio. Questo può avvenire anche se non è possibile comprovare l’obiettivo dichiarato del soggiorno o se non vengono fornite prove di mezzi economici adeguati per il periodo di permanenza e il ritorno. Altri motivi di rimpatrio comprendono i rischi per la sicurezza nazionale, per la sicurezza pubblica e per l’ordine pubblico.
Úlfar Lúvíksson, comandante della polizia della regione di Suurnes, ha spiegato che la normativa adottata qualche anno fa ha portato al respingimento di 581 persone, un numero che ha superato il totale dei rimpatri registrati dal 2010 al 2022. Secondo le informazioni che sono state diffuse, molte di queste persone avevano dei collegamenti con attività illecite. Inoltre, sembra che una larga parte degli espulsi avrebbe cercato di entrare in Islanda con l’intento di lavorare illegalmente.
Uno dei tentativi più comuni riguarda l’entrata nel Paese sotto la copertura di turisti, senza però presentare prove sufficienti del viaggio o evidenze sulle risorse economiche necessarie per la permanenza. In diverse situazioni, le stesse persone avrebbero cercato di entrare in Islanda più di una volta. Úlfar Lúvíksson ha specificato che i respingimenti sono passati dai 63 casi del 2019 fino ai 581 registrati fino ad ora nel corso del 2024.
Il tema in questione, come si è visto in precedenza, è anche legato alla qualità della vita in Islanda. In questo Paese, per esempio, la salute dei cittadini è una priorità, con un sistema sanitario accessibile a tuttie basato su un modello di assistenza universale.
Anche l’educazione è al centro della qualità della vita in Islanda. Il sistema scolastico è gratuito e di ottima qualità. Nel Paese vengono incoraggiati la creatività e il pensiero critico, preparando i giovani ad una carriera di successo sia nel Paese che all’estero.
L’Islanda si impegna fortemente anche per la sostenibilità, con un utilizzo predominante di energie rinnovabili, come il geotermico e l’idroelettrico. L’attenzione all’ecologia ha reso l’Islanda uno dei Paesi più verdi al mondo, con la riduzione drastica dell’inquinamento e il miglioramento della qualità dell’aria e della vita quotidiana. Si tratta, inoltre, di uno dei Paesi più sicuri, in cui il tasso di criminalità è estremamente basso. Si può usufruire così di una tranquillità generale che permette ai residenti di vivere serenamente.