Cannabis terapeutica, difficoltà di approvvigionamento per oltre 50mila pazienti
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Cannabis terapeutica, difficoltà di approvvigionamento per oltre 50mila pazienti

22 febbraio 2022 | 11:22



La cannabis farmaceutica è una sostanza medicinale utilizzata in Italia già dal 2007, ovvero da quando è possibile prescrivere farmaci quali Sativex, Bedrolite, Bedica, Bedrocan e Bediol. In aggiunta, a partire dal 2014, in virtù dell’articolo stipulato tra il Ministero della Salute e il Ministero della Difesa, la cannabis destinata ad uno medico viene prodotta direttamente in Italia, presso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare, un laboratorio farmaceutico autorizzato dall’AIFA.

Nonostante la creazione di un centro di produzione ‘interno’, l’Italia è costantemente alle prese con problemi di approvvigionamento; una parte dei pazienti che avrebbe diritto alla cannabis medica non riesce ad accedervi, con conseguenze ben immaginabili per quanto riguarda la gestione del ciclo terapeutico.

Cinquantamila pazienti alle prese con difficoltà di approvvigionamento

Stando a quanto riportato dall’AGI, attualmente sono circa 50mila i pazienti che hanno difficoltà ad accedere alla cannabis terapeutica per il trattamento del dolore cronico o di altre condizioni di origine patologica. Una delle cause è certamente rappresentata dall’esiguo numero di distributori (solo sei) e dalle poche farmacie (circa una sessantina) presso le quali è possibile reperire questo tipo di prodotto.

L’Agenzia sottolinea, inoltre, come nel 2021 lo stabilimento militare di Firenze abbia prodotto 300 chili di cannabis terapeutica, a fronte di una domanda quasi cinque volte superiore (1.400 chili). Anche per questo, di recente il Ministero della Salute e l’AIFA hanno concesso ad un’azienda farmaceutica pugliese l’autorizzazione ad importare, ripartire e confezionare un principio attivo denominato “Estratto di cannabis 15% THC”. Affinché questo prodotto diventi effettivamente disponibile, però, è necessario che l’azienda in questione riceva anche l’autorizzazione da parte della Regione Puglia, in base a quanto stabilito dall’attuale normativa.

I pazienti che si rivolgono alla nostra associazione”, ha dichiarato all’AGI Marta Lispi, presidente di Cannabiservice, “sono sempre più numerosi, poiché appena vengono a conoscenza della possibilità di curarsi usando un prodotto naturale più efficace dei farmaci cambiano visione. Il numero dei nostri associati è passato dai poco più di cento nel 2019 al migliaio che abbiamo adesso, anche in conseguenza dello stress provocato dalla pandemia e dai vari lockdown; non è un caso se l’Italia è il secondo paese al mondo per consumo di psicofarmaci”.

Le caratteristiche della cannabis terapeutica

Denominata “Cannabis FM-2”, il principio attivo estratto dalla canapa a scopo farmaceutico si caratterizza per un contenuto di THC che può oscillare tra il 5% e l’8%. Il THC – acronimo di tetracannabinolo – è un cannabinoide, ossia un composto di origine organica presente naturalmente nella canapa; la sua particolarità è rappresentata dal fatto di essere una sostanza psicotropa, responsabile degli effetti psicoattivi che caratterizzano la cannabis.

Ragion per cui, i farmaci cannabinoidi possono essere assunti solo previa prescrizione medica; sono disponibili sia sotto forma di prodotti preconfezionati sia come formulazione galenica. In base a quanto stabilito dal DM 9/11/2015, la cannabis terapeutica può essere prescritta solo per il trattamento del “dolore cronico e quello associato a sclerosi multipla oltre che a lesioni del midollo spinale; alla nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV”. In aggiunta, è impiegato anche stimolare l’appetito nei soggetti affetti da cachessia, anoressia e AIDS nonché per attenuare gli spasmi involontari della sindrome di Tourette.

Cannabis terapeutica e non solo: prospettive future

Il problema dell’approvvigionamento non sembra di immediata risoluzione, come testimoniato anche dalla recente bocciatura del referendum sulla legalizzazione della cannabis da parte della Corte Costituzionale. Pertanto, al momento non è difficile prevedere come i pazienti che hanno bisogno di cannabis terapeutica dovranno continuare a fronteggiare problemi di reperibilità. La sola alternativa, al momento, è infatti rappresentata dalla cannabis ‘light’, ossia quei derivati della canapa che, ai sensi della Legge n. 242 del 2016, hanno un tasso di THC inferiore o pari allo 0,5%; attualmente, sono reperibili presso e-commerce specializzati come Prodotti-cannabis.it oppure nei negozi fisici autorizzati.