Cannabis e coltivazione: cosa dice la legge
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Cannabis e coltivazione: cosa dice la legge

24 luglio 2023 | 12:31



Coltivare la cannabis è un qualcosa di legale o meno? Domanda alla quale non è facile rispondere in considerazione del fatto che la normativa italiana ha visto, nel corso degli anni, diverse aperture in materie ma che si parla di un tema in costante evoluzione che porta prese di posizione diametralmente opposte.
In generale la legge riguardante la cannabis e la sua coltivazione varia da paese a paese e può essere soggetta a modifiche nel corso del tempo; nel nostro paese la norma di riferimento in materia è stata, per anni, la cosiddetta Legge Fini-Giovanardi, ovvero il Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 9, e il “Decreto Legislativo 30 dicembre 2013, n. 357”.
In base a queste normative, la cannabis è considerata una sostanza stupefacente e il suo utilizzo, la coltivazione, la produzione e la vendita sono generalmente proibiti. Tuttavia, la situazione è diversa per alcune specifiche circostanze: ad esempio, è consentito coltivare cannabis per uso personale, ma solo se la quantità prodotta non supera una soglia definita dalla legge (che al momento è di 4 piante). La coltivazione deve essere effettuata in un’area non accessibile al pubblico e non può essere svolta in modo organizzato o professionale.

La coltivazione della cannabis

Di pari passo con queste aperture è esploso il mercato dei semi ed oggi se ne trovano diverse varietà, soprattutto in rete, ognuna con caratteristiche e effetti diversi. È possibile scegliere tra semi di cannabis femminizzati, autofiorenti o regolari; ci sono poi, all’interno di queste tipologie, altre suddivisioni, come nel caso dei semi autofiorenti velociche hanno la caratteristica di presentare tempi di crescita molto ristretti.
In linea generale i semi femminizzati producono piante femminili, che sono quelle che sviluppano le infiorescenze ricche di cannabinoidi; i semi autofiorenti sono più facili da coltivare perché fioriscono automaticamente dopo un certo periodo di tempo, indipendentemente dalla quantità di luce ricevuta; mentre i semi regolari possono produrre piante sia maschili che femminili.
È possibile acquistare oggi semi di queste tipologie in totale sicurezza e stando nel pieno rispetto della normativa, sia in appositi shop che ormai riempiono le città italiane, che in rete su siti specializzati, come nel caso di  Seedsman.

La legge italiana in materia

La legge italiana vieta generalmente la produzione, così come la distribuzione e la vendita di cannabis e in generale di sostanze psicotrope prevedendo pene detentive per chi contravviene. Nel caso di piccoli quantitativi di cannabis per uso personale si può incorrere in una semplice multa. A questo quadro normativo sfugge il discorso dei semi di cannabis, che essendo per l’appunto semi sono privi di sostanza psicotrope e, di conseguenza, non vengono considerati come stupefacenti.
Ecco perché, come detto, la vendita e la coltivazione di semi di cannabis non è reato, fermo restando le limitazioni relative all’utilizzo che restano; una volta crescite le piantine con i semi lecitamente acquistati, potrebbero sviluppare sostanze psicotrope come il Thc. Di recente nel nostro apese è stata introdotta la possibilità di coltivare la cannabis cosiddetta light, ovvero con percentuale di Thc inferiore allo 0,2% come da legge.