Potenza, intitolazione spazio pubblico a Postiglione: la città ha perso, il sindaco è stato sconfitto

16 aprile 2025 | 11:24
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Potenza, intitolazione spazio pubblico a Postiglione: la città ha perso, il sindaco è stato sconfitto
Il sindaco Telesca, a destra, al Gran Galà di Giuseppe Postiglione

Oggi si scrive una delle pagine più brutte nella storia della Città. Dovranno essere i cittadini, singoli o associati, a strapparla

Vincenzo Telesca, è evidente dal primo minuto del suo insediamento, è il sindaco di quasi tutti, anzi diremmo di pochi. Certamente non è il sindaco di quel centrosinistra che lo ha sostenuto. Se lo fosse davvero, avrebbe fatto un passo indietro sulla sciagurata decisione di intitolare uno spazio pubblico della città a Bonaventura Postiglione. Glielo hanno chiesto in tanti a sinistra e nell’associazionismo civico.

Ma così non è stato. Grottescamente Telesca ha trovato la soluzione mediana: l’intitolazione del Belvedere no, ma una rotatoria sì. Sempre di spazio pubblico si tratta, e sempre di Nino Postiglione parliamo.

“L’Amministrazione comunale, a seguito del dibattito sviluppatosi in Città in merito all’intitolazione del belvedere di Montereale a Nino Postiglione, ha ritenuto opportuno tenere in considerazione le diverse sensibilità espresse dalla cittadinanza e garantire che le scelte in materia di intitolazioni siano il più possibile condivise e rappresentative della memoria collettiva.” Ora, di quale condivisione si tratti lo sanno solo il sindaco e i suoi assessori. Intanto, diciamolo subito, la città ha perso, ma non è stata ancora sconfitta. I Movimenti associativi faranno sentire ancora più forte la loro voce alla quale, ci auguriamo, si aggiungano quella dei cittadini singoli e liberi.

Vincenzo Telesca, invece, è stato sconfitto, non solo dalla sua assoluta inadeguatezza, ma dalla sua debolezza politica. Ha dovuto cedere alle pressioni di imprenditori suoi amici con cui ha anche condiviso la campagna elettorale. Il cambio del luogo originariamente scelto, il Belvedere di Montereale, per l’intitolazione a Nino Postiglione, rappresenta una mediazione non con la città o con l’associazionismo civico, ma con quegli imprenditori. Politicamente siamo di fronte a una scelta devastante. Il sindaco non cede ai suoi cittadini, non li ascolta o fa finta di ascoltare, ma cede a un pezzo di potere legato a sua volta ad altri vertici della politica, dell’imprenditoria e della burocrazia, di cui Telesca è parte integrante. E’ il nuovo sistema di potere che si salda con il vecchio.

Eppure, nel corso delle polemiche e delle discussioni pubbliche sulla paventata intitolazione del Belvedere a Postiglione, sono emerse diverse verità che hanno nutrito di senno la maggioranza dei cittadini. Quelle verità, hanno ripulito il campo da narrazioni retoriche e tossiche intorno alla figura del presunto pioniere delle radio libere. Il sindaco, invece, ha aderito a quelle narrazioni perché, forse, deve rispettare le “regole dell’amicizia” e delle convenienze. E deve fornire a qualcuno l’opportunità per dire “io sono io e voi non siete…” Oggi, si scrive una delle pagine più brutte della Città. Dovranno essere i cittadini, singoli o associati, a strapparla e a dimenticarla. Staremo a vedere.

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