Papa Francesco, Caritas diocesana di Potenza: “Compagno di strada nelle ferite del mondo”

21 aprile 2025 | 12:36
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Papa Francesco, Caritas diocesana di Potenza: “Compagno di strada nelle ferite del mondo”

“Francesco ci ha affidato la missione più delicata: ridare umanità alla Chiesa, partendo dagli ultimi”

“Papa Francesco è stato il compagno di strada nelle ferite del mondo e nella speranza che rinasce ogni giorno tra chi sceglie di servire e non di dominare, di accogliere e non di escludere, di costruire e non di giudicare”, lo afferma in una nota il direttore della Caritas diocesana di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo Marina Buoncristiano, che aggiunge “ha abbattuto i muri dell’indifferenza, ha aperto varchi di luce dentro le coscienze, ha restituito spazio ai poveri, dignità ai dimenticati, ascolto agli esclusi. La Caritas diocesana – rimarca Buoncristiano – nel suo servizio quotidiano, ha sentito con forza il respiro del pontificato di Francesco. La sua idea di una Chiesa ospedale da campo è diventata visione, stile e missione, condannando l’economia dell’esclusione e dell’indifferenza. La sua eredità spirituale non è fatta solo di encicliche, ma di gesti concreti, di abbracci dati nei campi profughi, di silenzi raccolti nelle carceri, di parole pronunciate con misericordia davanti ad un mondo miope che lancia bombe ed alza muri. Papa Francesco ci ha affidato la missione più delicata: ridare umanità alla Chiesa, partendo dagli ultimi. Ci ha esortati a testimoniare un amore che consola, ma anche che denuncia, che cura e che interpella. Una carità lontana dai riflettori, semplice ma concreta e autentica, perché servire non è un’attività tra le altre, ma il centro della vita cristiana. Ogni persona esclusa, dimenticata o ai margini è Cristo stesso e il primo passo della carità è lo sguardo che riconosce, prima ancora della mano che aiuta. Continueremo a camminare nel segno del suo Pontificato, testimoniando con la nostra presenza la Chiesa che lui ha disegnato e servito: una Chiesa in uscita, povera per i poveri, capace di compassione, di coraggio e di ascolto. Tocca a noi non disperdere, ma custodire e far germogliare ciò che abbiamo ricevuto”, conclude il direttore Buoncristiano.