Ospedale Tinchi, medici a gettone e servizi tagliati. “Ce n’è abbastanza per vergognarsi”

12 aprile 2025 | 10:38
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Ospedale Tinchi, medici a gettone e servizi tagliati. “Ce n’è abbastanza per vergognarsi”
Ospedale Tinchi

Il Comitato di difesa dell’ospedale: Con grande pomposità presentano il “passaporto sanitario digitale”, ma non sanno che per i cittadini è importante essere curati, non digitalizzati

L’Asm in affanno a cercare medici disponibili a gettone da inviare a Tinchi per la chirurgia ambulatoriale del martedì. A gettone come ormai d’abitudine nella sanità materana. Ma nessuna risposta per l’ambulatorio di vulnologia e ferite difficili. Così il Comitato per la Difesa dell’Ospedale di Tinchi di Pisticci in una nota.

Dopo la pessima figura fatta dall’Asm martedì 8 aprile-sottolinea il Comitato- quando ha dovuto correre ai ripari inviando frettolosamente il neo primario della Chirurgia di Policoro, Beatrice Di Venere, all’ambulatorio di chirurgia di Tinchi non c’è stata nessuna risposta alle richieste di salute che vengono dal territorio di Pisticci. Pessima figura perché sanno benissimo che la vicenda Tinchi non è solo la presenza del chirurgo il martedì per interventi chirurgici ambulatoriali. Non è che non lo sanno, fanno finta di non capire che la protesta dell’utenza e dei cittadini nasce dall’evidente volontà di colpire ancora una volta il territorio di Pisticci cancellando lentamente e inesorabilmente servizi, in questo caso tagliando il futuro di un progetto dell’unità operativa di vulnologia e trattamento del piede diabetico e ferite difficili”.

Nel frattempo-si legge ancora nel comunicato- il direttore generale si fregia “di un centro dialisi, nonché di ambulatori di endocrinologia, terapia del dolore, cardiologia, medicina interna, riabilitazione, elettromiografia, dermatologia, logopedia, nefrologia, cure palliative, ambulatorio vaccinale e centro prelievi con annesso servizio di laboratorio analisi, recentemente potenziato“. Gli ricordiamo ancora una volta che a Tinchi gli ambulatori della terapia del dolore sono tenuti in piedi solo grazie alle volontà singole dei medici.

Fanno grandi proclami su un laboratorio di analisi che però esiste a Tinchi dalla nascita del presidio e che hanno tentato inutilmente negli anni passati di chiudere chissà per quale volontà politica, ma non ci sono riusciti perché aveva i numeri.

Con grande pomposità presentano il “passaporto sanitario digitale”, ma non sanno che per i cittadini è importante essere curati, non digitalizzati.
L’Asm spende migliaia di euro per i medici in quiescenza e a gettone che a discrezione (e forse magari come premio fedeltà all’amministrazione durante il loro servizio) gli strateghi della nostra sanità locale fanno girare per gli ospedali nel vano tentativo di tappare i buchi lasciati dai medici in pensione. Concorsi non espletati o che vanno deserti per mancanza di medici che vi partecipano senza che dirigenti strapagati si chiedano il perché. Medici a gettone fornite da cooperative lanciati nei PS di ospedali carenti di strutture e di tecnologie, solo per dire di aver aumentato gli organici nei PS. Prestazioni aggiuntive in reparti che hanno perso del tutto il significato per il quale sono nati e che vengono tenuti in piedi esclusivamente dai gettoni delle prestazioni aggiuntive. Ce n’è abbastanza per vergognarsi.
“L’Asm di Matera -conclude il presidente onorario del Comitato, Tamburrano- non si dispiace di vedere morire in casa i malati del metapontino. Non vorrei crederlo, ma al posto dei dirigenti dell’Asm di Matera, per quello che stanno facendo all’Ospedale di Tinchi, io mi sarei già dimesso”.