Monticchio, Progetto Borghi: la brace degli interessi sotto la cenere della politica

Che cosa sta succedendo intorno ai 20 milioni del Pnrr destinati al Borgo dei due laghi?
“Troppo silenzio avvolge la realizzazione di questo progetto così prestigioso, forse per questo emergono dubbi sulla sua realizzazione e sulla reale collaborazione da parte del Comune di Rionero con gli altri protagonisti del progetto, parco del Vulture e Provincia di Potenza.” Lo scrive il consigliere regionale Galella in un recente comunicato dopo la polemica innescata dal consigliere Napoli che in una nota chiede: “Quali atti abbiano approvato le modifiche, se il partenariato sia stato consultato, se vi siano verbali ufficiali, quale sia oggi l’effettivo avanzamento del progetto e se vi sia un rischio di perdita dei fondi PNRR”. A difesa del Comune di Rionero, capofila del Progetto e soggetto attuatore, interviene Donatello Pinto, capogruppo Pd nel Consiglio Comunale: Il “Progetto Borghi” non ha certo bisogno di trasparenza. Da mesi il progetto è al centro di numerose iniziative pubbliche di presentazione delle singole azioni e dei vari interventi, dello stato di avanzamento dei progetti, con un ampio confronto con operatori, cittadini ed associazioni.”
Il progetto originario sarebbe stato modificato e le modifiche sarebbero state approvate. Un passo azzardato, visti i tempi di realizzazione entro il 2026, cioè domani. Tuttavia, l’oggetto della querelle oltre le modifiche che ormai sarebbero definitive, riguarderebbe tutt’altro. Anche se il Consigliere Napoli insiste: Quel progetto, selezionato proprio per la sua visione culturale, per la partecipazione di 41 soggetti tra enti, università, associazioni e cittadini, rischia oggi di essere snaturato e trasformato in un’iniziativa turistica convenzionale, allontanandosi dall’impianto originario approvato a livello nazionale. Non è questo che ci eravamo impegnati a realizzare.” Il sindaco di Rionero, però, parla di “ostacolatori interessati di cui è subito venuta giù la maschera”, In qualche modo avrebbe ragione. Mentre il sindaco di Melfi lamenta di non essere stato coinvolto.
In pratica, centrali nel Progetto sarebbero diventati due macro attrattori turistici: il Volo della Bramea e la Zattera dei Monaci. Il primo riguarda la realizzazione di un impianto sportivo per il tempo libero che rende possibile agli utenti di vivere in prima persona una simulazione di un volo con un deltaplano sostenuti da un manufatto che ricorda la farfalla Bramea e la riattivazione del percorso della vecchia funivia, della quale si andranno a riqualificare la stazione di valle e, risalendo, il primo pilone; il secondo riguarda l’attraversamento del lago grande verso il parco archeologico di sant’Ippolito, con realizzazione di servizi annessi. Questo in estrema sintesi. Non sappiamo a che punto sia l’iter autorizzativo da parte della Regione Basilicata sugli interventi previsti per questi due attrattori. Certo è che i tempi stringono. Anche se il sindaco di Rionero rassicura: Nel frattempo, come già puntualmente rendicontato in altre occasioni, mi preme rassicurare chi è davvero interessato al bene comune e al rilancio di Monticchio e del Vulture: il progetto, nonostante le tante difficoltà e gli scarsi aiuti esterni, viaggia regolarmente verso la meta, molti lavori e interventi sono iniziati e tanti altri inizieranno proprio nei prossimi giorni.
Tra bandi di gara ed esecuzione dei lavori entro il 2026 il rischio che si faccia tardi e che si perda il finanziamento almeno in parte è realistico. Non vorremmo che, come in altre circostanze, anche questa volta l’interesse pubblico passi in secondo piano. Non vorremmo che prevalgano altri interessi: politici, elettorali, economici, imprenditoriali. Perché abbiamo questo timore?
Qualcosa ci porta a considerare le dinamiche in corso in vista delle elezioni amministrative di maggio. Qualcuno punterebbe a togliere il ruolo di capofila al Comune di Rionero. Non vediamo come ciò possa essere possibile. Più possibile, dipende dall’esito delle elezioni, un aumento delle pressioni “politiche” sull’amministrazione comunale di Rionero da parte di chi fino ad oggi si è sentito escluso dalle decisioni. Al momento l’oggetto del contendere è il Comune di Atella, commissariato, intorno al quale reticoli di interesse travestiti da liste civiche farebbero partire l’assalto alle risorse del Progetto Borghi. Reticoli di parenti, cugini, cognati, imprenditori, amici e collaterali. Ma la posta in gioco in prospettiva riguarda una fetta ben più grossa dei 20 milioni a Monticchio: 10 milioni per la nuova programmazione dei Gal, 30 milioni per le infrastrutture delle aree interne, e poi i fondi di coesione del Pnrr. Insomma, parliamo di 100 milioni di euro. Il reticolo del Vulture, composto da cricche di affari e di interessi non solo politici si allarga fino alla città Capoluogo e naturalmente fin dentro il Consiglio regionale. L’interesse è tutto qui: gestire le risorse.
In questo assalto alla diligenza i cittadini rischiano di rimetterci anche le speranze e il territorio del Vulture subirebbe ancora un inganno. A proposito della speranza, le parole di Bardi, dell’aprile 2022, sul Progetto Borghi a Monticchio rischiano di apparire, oggi, come un brutto scherzo: La sfida non era individuare l’idea più bella, ma il progetto che avesse il vero motore di spinta verso il cambiamento. L’obiettivo non è solo il recupero del sito, ma anche l’individuazione di una vocazione specifica per far tornare lavoro e persone. In sostanza si punta a ridare vita ad un’area dimenticata per incentivare il turismo sostenibile e arginare il controesodo creando occasioni di lavoro: oggi le attività da remoto e la banda ultra-larga offrono opportunità lavorative inimmaginabili fino a qualche anno fa. Il progetto su Monticchio è un’opportunità di crescita che avrà ricadute positive su gran parte del territorio regionale. Monticchio diventerà un grande laboratorio diffuso di innovazione e creatività che avrà importanti ricadute socioeconomiche.
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