Greenpeace presenta istanza contro Eni: “la sinergia con Ithaca-Energy alimenta la guerra a Gaza”

4 aprile 2025 | 13:19
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Greenpeace presenta istanza contro Eni: “la sinergia con Ithaca-Energy alimenta la guerra a Gaza”
Foto di repertorio

Accertare la violazione delle linee guida OCSE sui diritti umani da parte della multinazionale italiana

Greenpeace Italia ha presentato oggi all’organo preposto del ministero per le Imprese e il Made in Italy un’istanza per accertare la violazione delle linee guida OCSE sui diritti umani da parte di ENI. L’organizzazione ambientalista contesta la sinergia con la società Ithaca Energy, avviata nell’aprile 2024 e completata in ottobre, con l’acquisizione da parte di ENI del 38,7% dell’azienda per la produzione di petrolio nel Mare del Nord. Ithaca Energy è posseduta a maggioranza da Delek Group Ltd, una delle più grandi società energetiche israeliane, inserita dal 2020 nella “lista nera” ONU delle società che operano negli insediamenti israeliani in Cisgiordania. Gli insediamenti israeliani nei territori occupati in questa regione violano il diritto internazionale e i diritti umani fondamentali, come riconosciuto da una serie di risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Delek, inoltre, dal 2020 ha un contratto per la fornitura di benzina e gasolio alle forze armate israeliane. Sulla condotta del governo israeliano e delle sue forze armate a Gaza è in corso un caso per genocidio presso la Corte internazionale di giustizia, mentre la Corte penale internazionale nel novembre 2024 ha emesso un mandato di arresto contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu (e l’allora ministro della Difesa) per crimini contro l’umanità e crimini di guerra. Un report di Amnesty International pubblicato nel dicembre 2024 dimostra inoltre “che Israele ha compiuto atti proibiti dalla Convenzione sul Genocidio, con l’intento specifico di distruggere i palestinesi a Gaza”.

L’inserimento di Delek nella lista nera dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani è la prova della violazione del capitolo IV “Diritti Umani” delle linee guida OCSE. Una delle principali responsabilità di ENI è di non aver svolto, o di aver svolto in maniera inadeguata, la due diligence richiesta dai principi generali, contribuendo di fatto al proseguimento di un impatto negativo sui diritti umani anche solo attraverso il pagamento di dividendi al socio Delek.

Greenpeace Italia chiede che ENI receda dalla partecipazione in Ithaca, cessando in questo modo di essere partner di Delek, e si adoperi per “mitigare un impatto negativo pur non avendo contribuito a provocarlo”, come previsto dalle linee guida OCSE.

«La sinergia tra Ithaca-Delek ed ENI non va solo a danno del clima e dell’ambiente, dato che  punta ancora sulle fonti fossili anziché investire sulle rinnovabili, ma rafforza anche un’azienda complice della violazione dei diritti del popolo palestinese, alimentando di fatto la guerra in Medio Oriente», dichiara Sofia Basso di Greenpeace Italia. «In quanto principale azionista di riferimento di ENI, nonché responsabile di assicurare il rispetto delle linee guida Ocse, il governo Meloni deve intervenire per far cessare questa partnership commerciale». Leggi l’istanza di Greenpeace Italia