Dazi Usa, allarme per auto e agroalimentare tocca direttamente la Basilicata

1 aprile 2025 | 15:20
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Dazi Usa, allarme per auto e agroalimentare tocca direttamente la Basilicata

Uil: E’ la Svimez ad evidenziare che la parte preponderante dell’impatto economico di Stellantis è nel Mezzogiorno

“L’ allarme lanciato dal nostro segretario nazionale Pierpaolo Bombardieri di una perdita di circa 50.000 posti di lavoro a causa delle tariffe imposte dagli Stati Uniti, con un impatto economico che potrebbe arrivare a 50-60 miliardi di euro, tocca direttamente anche la Basilicata per la presenza dello stabilimento Stellantis di Melfi e per l’export agroalimentare lucano negli Usa che ha un giro di 120-150 milioni di euro l’anno”. A sostenerlo è il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli.

“E’ la Svimez ad evidenziare che – aggiunge – la parte preponderante dell’impatto economico di Stellantis è nel Mezzogiorno, dove la produzione complessivamente attivata risulta pari a 36,3 miliardi, che si distribuiscono tra effetto diretto (48%), indiretto (42%) e indotto (10%). In termini di contributo al Pil, Stellantis attiva un giro d’affari di 15,8 miliardi a livello nazionale, di cui 12,3 nel Mezzogiorno. Il peso relativo riconducibile alla filiera industriale Stellantis arriva quindi al 2,7% del Pil totale del Mezzogiorno, a fronte di un valore dello 0,8% a livello nazionale. A fronte di questi numeri, la Svimez – sottolinea il segretario Uil – ha formulato anche alcune proposte di politica industriale, che hanno una forte rilevanza in Basilicata, per governare gli effetti della transizione elettrica sull’automotive. Oltre a un appello al governo perché garantisca «la continuità delle produzioni negli impianti del Mezzogiorno», l’associazione propone, all’interno della strategia industriale europea, l’utilizzo aggiuntivo dei fondi della coesione per la riconversione verso l’elettrico di tutta la filiera, mantenendo il vincolo di destinazione territoriale nelle aree sottoutilizzate. Svimez inoltre sollecita il governo a rivitalizzare un dossier che sembra accantonato, cioè la definizione di accordi per l’insediamento diretto nel Mezzogiorno di costruttori cinesi per la produzione i veicoli elettrici.

Cresce inoltre la preoccupazione per settori chiave dell’economia italiana, come quello agroalimentare, che ogni anno esporta 8 miliardi di euro. In particolare, il settore vinicolo, con esportazioni che raggiungono i 2 miliardi di euro, rischia di subire un grave contraccolpo se dovessero entrare in vigore i dazi minacciati dall’amministrazione Trump. E’ questo – dice Tortorelli – un tema molto importante per il quale siamo molto preoccupati e chiediamo al governo, ma soprattutto all’Europa, di avere una posizione comune rispetto a un percorso che appare molto complicato”.