Basilicata. Bisogna uscire dal far west dell’informazione spacciato per pluralismo

15 aprile 2025 | 12:58
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Basilicata. Bisogna uscire dal far west dell’informazione spacciato per pluralismo

Auguri ai nuovi componenti del Consiglio dell’Ordine. Il lavoro che li attende non è per niente facile

Da quando sono iscritto all’Ordine, ormai 16 anni, la competizione per entrare nel Consiglio è sempre apparsa una fase cruciale del destino del giornalismo in Basilicata. Anche se, in alcuni momenti, diciamolo, l’Ordine non è stato contendibile. Il giorno dopo però, tutto come prima. Persino davanti alle evidenze l’Ordine si è caratterizzato per una certa sonnolenza, anche nel mostrare sincera vicinanza a giornalisti aggrediti o vittime di querele temerarie, pretestuose e intimidatorie. E quando parlo di vicinanza, non mi riferisco a un freddo e formale comunicato stampa. A volte non c’è stato nemmeno quello.

Ormai il panorama dell’informazione qui in Basilicata, fatte le dovute eccezioni, è invaso da aggregatori di notizie replicate attraverso i comunicati stampa, allo scopo di attrarre inserzionisti. L’informazione è un optional, ciò che conta sono i soldi della pubblicità. E questi fogli che spopolano sul web e altri che addirittura si definiscono testate giornalistiche pubblicate esclusivamente su una pagina Facebook, sono continuamente legittimati anche da chi dovrebbe tenerli a distanza. Senza dire di chi il “giornalismo” lo usa per altri scopi. Ecco, quello che accade nel giornalismo e nell’informazione è anche responsabilità dell’Ordine professionale. Bisogna uscire dal far west dell’informazione spacciato per pluralismo.

Per carità, esistono la libertà di stampa, di opinione, di critica. Tuttavia, queste libertà a volte sono calpestate anche da chi dovrebbe esercitarle. Mi auguro che adesso finalmente qualcosa cambi. Sarebbe un bel segnale di cambiamento se giovedì prossimo 17 aprile, la nuova presidente Sissi Ruggi fosse presente all’udienza, che dovrebbe concludersi con sentenza, nel processo per aggressione in cui siamo parti offese Giusi Cavallo e io, e nello stesso tempo siamo imputati per diffamazione. La sua presenza sarebbe per noi importante.

Auspico che i nuovi arrivati con la presidente Sissi Ruggi, Leo Amato e gli altri, sappiano tutelare non solo la categoria, non solo il pluralismo dell’informazione, ma soprattutto la qualità del giornalismo che ha molto a che fare con la qualità della democrazia. Qualità sottoposta da anni all’invasione della mediocrità veicolata da fogli che disorientano l’opinione pubblica. Che prevalga il giornalismo dei “giornalisti-giornalisti.” Auguri ai nuovi componenti del Consiglio dell’Ordine. Il lavoro che li attende non è per niente facile.