Al via a Matera la campagna per il referendum su lavoro e cittadinanza

Sarà l’iniziativa “Futura 2025”, che si svolgerà sabato 12 aprile in piazza San Francesco, dalle 18, ad aprire ufficialmente le iniziative che si terranno nei prossimi mesi
Al via a Matera la campagna per il Referendum su lavoro e cittadinanza. Sarà l’iniziativa “Futura 2025”, che si svolgerà sabato 12 aprile in piazza San Francesco, dalle 18, ad aprire ufficialmente le iniziative che si terranno nei prossimi mesi per promuovere le ragioni del referendum, mentre su tutto il territorio provinciale sono già stati istituiti i diversi comitati referendari.
Si voterà l’8 e il 9 giugno, in concomitanza con il ballottaggio delle elezioni amministrative. Cinque sì per cinque quesiti referendari. Si voterà per l’abrogazione delle norme che impediscono il reintegro al lavoro in caso di licenziamento (Jobs Act); per l’abrogazione delle norme che facilitano i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese; per l’abrogazione delle norme che hanno liberalizzato l’utilizzo del lavoro a termine; per l’abrogazione delle norme che impediscono, in caso di infortuni sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Il quinto quesito sulla cittadinanza punta al dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario ai fini della presentazione della domanda di concessione della cittadinanza da parte dei maggiorenni.
L’iniziativa del 12 aprile, che si terrà anche a Potenza e in contemporanea in tutte le piazza italiane, è stata illustrata oggi alla stampa nella sede della Cgil di Matera dal segretario generale della Cgil Basilicata e della Camera del lavoro della Cgil provinciale, Fernando Mega, alla presenza dei componenti e delle componenti della segreteria. Dopo il talk alle 18, la giornata si concluderà con il concerto del gruppo musicale “Dixi”.
“Le leggi attuali sul lavoro hanno peggiorato la condizione di vita delle persone – ha detto Mega in conferenza stampa – e con il referendum ciascuno di noi ha finalmente la possibilità di cambiare le cose, ripristinando la giusta strada, che è quella dei diritti e della dignità delle persone, ancora più nel Mezzogiorno e nella nostra regione, funestata da spopolamento, lavorio precario e morti bianche. È solo di ieri, purtroppo, l’ennesima vittima sul lavoro in Basilicata: un giovane lavoratore agricolo indiano ha perso la vita schiacciato da un mezzo nell’azienda dove prestava servizio. Una strage che dobbiamo assolutamente fermare. E il referendum va proprio in questa direzione. Andando a votare e votando sì eliminiamo i subappalti a cascata che penalizzano proprio gli ultimi anelli della catena degli appalti e subappalti, i lavoratori che svolgono lavori a rischio sicurezza, come gli edili e gli agricoltori appunto. Un referendum che ripristina un diritto di civiltà con l’abrogazione della legge che consente di licenziare senza giusta causa e per la cittadinanza. Un referendum contro la disumanizzazione del lavoro e che rimette la persona al centro. Di tutto ciò discuteremo all’appuntamento del 12 aprile, con un talk aperto ai cittadini, al mondo della politica, della cultura e associativo, alle istituzioni, ai giovani e agli studenti. Un momento di confronto per sensibilizzare sull’importanza del referendum come strumento di coinvolgimento per decidere insieme il domani, un momento di partecipazione democratica oggi che la democrazia e l’esercizio dei nostri diritti è sempre più a rischio. L’appuntamento del 12 aprile sarà quindi un momento di dialogo ma anche di appello ad andare a votare per il bene nostro e delle future generazioni. Votando sì le cose cambieranno subito. È l’unica occasione che abbiamo”.