25 aprile: la Cgil di Potenza stigmatizza la decisione dei Comuni, compreso quello del Capoluogo di regione

Esposito: “Giornata di mobilitazione necessaria tanto più oggi che la nostra Costituzione, nata dalla Resistenza, è minacciata dalle forze che mettono in discussione i valori antifascisti su cui si fonda”
La Cgil di Potenza stigmatizza la decisione dei Comuni – compreso quello del capoluogo di regione – i quali, sulla base delle indicazioni rilasciate in una circolare del ministero che invita alla “sobrietà”, hanno annullato gli appuntamenti del 25 aprile promossi nei giorni scorsi in occasione della celebrazione della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista. Secondo la Cgil si tratterebbe solo di un pretesto da parte del Governo di silenziare il 25 aprile, strumentalizzando la morte di Papa Francesco. “Il 25 aprile – spiega il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito – non è solo memoria, che pure è fondamentale nel momento in cui sono in atto veri e propri assalti da parte di chi tenta di riscrivere la storia, a cominciare proprio da chi ci rappresenta al governo.
Il 25 aprile è una giornata di mobilitazione, di lotta per affermare i valori della democrazia nel nostro Paese tanto più in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione e tanto più oggi che la nostra Costituzione, nata dalla Resistenza, è minacciata dalle forze che mettono in discussione i valori antifascisti su cui si fonda. Riteniamo non ci sia nulla di più sobrio e rispettoso del Santo Padre di una riflessione collettiva sui principi che lo stesso Papa Francesco professava: la pace, l’uguaglianza, la giustizia sociale, la libertà, la democrazia. Godiamo di diritti acquisiti proprio grazie agli uomini e alle donne che hanno combattuto per liberare l’Italia dalla dittatura e che oggi sono fortemente in pericolo.
La precarizzazione del lavoro, la negazione dei diritti sindacali, l’attacco al pluralismo, la criminalizzazione del dissenso sono i volti moderni di una cultura autoritaria contro cui è necessario vigilare e lottare. Ma serve l’impegno di tutti, a partire dalle istituzioni, dalle amministrazioni comunali e dai sindaci, i più vicini ai cittadini e alle loro esigenze”.