Val d’Agri, Eni conferma tenuta occupazionale. Sindacati: “serve confronto approfondito”

Le attività estrattive e i progetti legati alla transizione al centro del Tavolo della Trasparenza che si è svolto in Regione
L’attività estrattiva in Val d’Agri e i progetti alternativi legati alla transizione energetica, già presentati da Eni nel 2023 sono stati al centro del Tavolo della Trasparenza riunito nella giornata di ieri, 25 marzo, alla Regione Basilicata.
Nel corso del confronto, -fanno sapere in una nota congiunta Cgil Cisl e Uil-Eni, attraverso l’ingegnere Zarri, ha ribadito che il giacimento petrolifero della Val d’Agri mantiene una prospettiva di stabilità e produttività per i prossimi decenni, tenuto conto delle autorizzazioni richieste e degli sviluppi previsti. Una posizione che, se da un lato conferma la centralità della risorsa petrolifera per l’economia regionale, dall’altro necessita di ulteriori approfondimenti per garantire una visione chiara e concreta sul futuro.
Entro il mese di giugno verrà presentato un nuovo Local Report aggiornato sulla situazione petrolifera della Val d’Agri. Questo documento sarà fondamentale per valutare con maggiore precisione lo stato del giacimento, le prospettive occupazionali e gli eventuali sviluppi futuri.
Per Cgil Cisl e Uil, tuttavia, questa analisi non può essere un punto di arrivo, ma deve rappresentare la base per un confronto più ampio e approfondito. Per questo motivo abbiamo chiesto un aggiornamento del Tavolo della Trasparenza, affinché: Eni e Regione Basilicata chiariscano le prospettive industriali e occupazionali, evitando dichiarazioni di principio senza un reale piano di sviluppo; si definisca un percorso strutturato, che garantisca continuità occupazionale e certezze per i lavoratori e per l’indotto; si verifichi la reale portata dei progetti di transizione, che ad oggi appaiono insufficienti a rappresentare una vera alternativa produttiva e occupazionale.
Per i sindacati, “la transizione non può essere solo un concetto astratto o una serie di piccoli interventi. Servono: nuovi insediamenti produttivi, capaci di creare lavoro stabile e non precario; un piano chiaro di riconversione industriale, che vada oltre l’estrazione petrolifera; un impegno concreto sulla riqualificazione professionale dei lavoratori, per prepararli alle nuove sfide del mercato.
Le informazioni fornite oggi da Eni -aggiungono Cgil, Cisl e Uil-non sono sufficienti a garantire una visione chiara e strutturata sul futuro della Val d’Agri e dell’intera Basilicata. Per questo continueremo a chiedere un confronto serio e costante, affinché il futuro energetico, industriale e occupazionale della regione non venga lasciato all’incertezza.
Il Tavolo della Trasparenza “è stato aggiornato, su richiesta delle organizzazioni sindacali, anche in relazione al quotidiano, ai cambi di appalti e al concetto della lucanità. In tale aggiornamento verranno discussi in maniera approfondita i principi e gli impegni contenuti nel Patto di Sito e verrà delineata una visione più chiara e generalista del ruolo del preposto all’interno delle Centro Oli, elemento essenziale per garantire trasparenza e responsabilità nella gestione delle attività”.