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Trasporto lavoratori pendolari in Basilicata: condizioni inaccettabili

18 marzo 2025 | 15:40
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Trasporto lavoratori pendolari in Basilicata: condizioni inaccettabili
Un gruppo di lavoratori pendolari

La Uilm torna a denunciare il grave disagio che subiscono i lavoratori delle aree industriali di Viggiano e San Nicola di Melfi: “necessario un incontro urgente con gli assessori competenti”

La Uilm Basilicata torna a denunciare il grave disagio che i lavoratori pendolari delle aree industriali di Viggiano e San Nicola di Melfi continuano a subire a causa delle condizioni inaccettabili del trasporto pubblico. Nonostante la raccolta firme da parte dei lavoratori e le ripetute segnalazioni nei canali istituzionali, ad oggi non è stata fornita alcuna risposta concreta da parte delle autorità competenti.

“Gli autobus assegnati alle tratte, -spiega il sindacato-compresi quelli della linea Ferrandina – Viggiano Z.I., presentano sedute rigide e non reclinabili, risultando del tutto inadatti a lunghe percorrenze. I lavoratori, già sottoposti a turni di otto ore, sono costretti a viaggiare per ore in condizioni di assoluto disagio, senza che nessuno intervenga per garantire loro un trasporto dignitoso. È inaccettabile che, nonostante l’investimento di fondi pubblici per il rinnovo del parco mezzi, le esigenze reali dei lavoratori non siano state minimamente considerate. Il trasporto pubblico non può limitarsi a trasferire le persone da un punto all’altro, ma deve garantire un servizio sicuro e adeguato alle necessità dei pendolari”.

La Uilm Basilicata chiede dunque “un incontro urgente con gli assessori competenti e con il Cotrab affinché si possa affrontare questa problematica con soluzioni concrete e tempestive. I cittadini e i lavoratori hanno diritto a risposte chiare e a un servizio efficiente, e non è accettabile che in Basilicata si continui a ignorare le legittime richieste della comunità”. La Uilm unitamente ai lavoratori lucani pendolari continuerà a vigilare sulla questione e, in assenza di risposte, non esiterà a intraprendere ulteriori azioni di mobilitazione e/o a veri sit in di protesta.