“Nelle Concessionarie? Trovi solo auto francesi”

25 marzo 2025 | 12:15
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“Nelle Concessionarie? Trovi solo auto francesi”
La Stellantis di Melfi

Lo sconforto di un operaio Stellantis di Melfi, in cerca di una nuova auto nella zona. “Il marchio Fiat, un tempo il nostro orgoglio, è sparito. Viene da piangere, dove finiremo noi lavoratori?”

“Facevamo tanti bei motori italiani in Fiat. E oggi? Il nulla”. In questo caotico passaggio da endotermico, a ibrido ed elettrico, restare a piedi e trovarsi quindi nella necessità di acquistare un’auto, pone interrogativi di non facile soluzione. E a parlare, per uno strano paradosso, è un operaio Stellantis (Melfi) che le macchine le fa e per causa di forza maggiore deve acquistare un’auto nell’immediato. “Mi è venuto lo sconforto – spiega – ho fatto un giro delle concessionarie della zona e sono piene di auto francesi: Renault e Peugeot in particolar modo”. A seguire “Opel, e invece per avere un preventivo di una Jeep glielo devi chiedere tu sennò non te ne propongono”. Inoltre, “le auto a marchio Fiat sono praticamente introvabili”. E aggiunge: “D’altronde 500L non ne fanno più, la 500x idem, anche se ci sono state richieste e forse tornerà ad essere prodotta in modo limitato. Restano Panda e Pandino. E poi il vuoto, se non la Tipo ibrida che non ho proprio preso in considerazione”. Ma in particolare, nella zona del Vulture Alto Bradano, “se cerchi in concessionaria, di ‘nuovo’ ti propongono solo auto francesi, sono piene zeppe”. Sull’usato, poi, ci sarebbe un aumento “del 40% dei prezzi”. E questo, “perché in molti non cambiano auto, aggiustano quella che hanno, anche l’usato non offre granché, tante carcasse e di marchio Fiat, in zona, anche sull’usato, trovi solo Panda, ma a prezzi non convenienti”.

L’operaio parla di un “mercato bloccato, con prezzi in ascesa e poi in molti desistono a comprare elettrico e ibrido”. In una situazione del genere, forse “si dovrebbe pensare seriamente, a livello europeo, di tornare al diesel, altrimenti che fine faremo, noi che operiamo nel settore, noi operai, moriremo di fame?”. In realtà, con gli stipendi attuali, “già siamo alla fame noi di Stellantis, con Cassa integrazione, paghe sempre più misere e non possiamo proprio permettercela una delle auto che produrremo in futuro”.

Infine gli incentivi. “A livello europeo non ne sono più previsti incentivi per l’auto, almeno per ora, visto che si incentiva altro, la spesa militare, ad esempio. E come faremo noi a produrre e acquistare nuove auto?”. Una sorta di cane che si morde la coda, in sintesi. “Una cosa è certa – ribadisce – le auto francesi ci sono, i piazzali sono pieni e ti propongono solo quelle, nelle concessionarie. E per un operaio Fiat ‘storico’ vedere una cosa del genere fa male, è una sconfitta dopo 30 anni vissuti sulla linea, vedere scomparire quel marchio di qualità che realizzavamo noi e ci riempiva di orgoglio”. E’ la fine di un’epoca. E cosa accadrà in seguito, considerando anche la questione “dazi americani” è tutto da scoprire. Le premesse non lasciano ben sperare per l’Automotive made in Italy del futuro. E del ‘simulacro’ Fiat, non ne parliamo proprio…