Nella valle dell’Ofanto la crisi idrica sta soffocando il settore agricolo

15 marzo 2025 | 10:53
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Nella valle dell’Ofanto la crisi idrica sta soffocando il settore agricolo

Coordinamento Agricoltori Lucani e Comitato Consorziati Valle Ofanto: aziende in ginocchio per l’inerzia delle istituzioni e la cattiva gestione della risorsa acqua

Dopo il grido d’allarme lanciato da Confagricolturaanche il Coordinamento Agricoltori Lucani e Comitato Consorziati Valle Ofanto interviene con una nota sulla crisi idrica che sta mettendo in ginocchio il settore agricolo del territorio di Lavello.

In un “manifesto per l’acqua, l’agricoltura”, la comunità di Lavello lancia “un grido di allarme”, “per un diritto negato”, e chiede risposte immediate.

“L’acqua è vita, l’acqua è lavoro, l’acqua è il futuro della nostra terra. Eppure, nella valle dell’Ofanto, la crisi idrica sta soffocando il settore agricolo, l’economia locale e il benessere di intere comunità. anni di silenzi e promesse non mantenute! Oggi, la nostra pazienza è finita!
Denunciamo l’inerzia delle istituzioni: nessuna soluzione concreta per la gestione della crisi idrica; la cattiva gestione della risorsa acqua: sprechi, mancanza di programmazione e infrastrutture inadeguate; il rischio di collasso economico: aziende agricole in ginocchio, raccolti perduti, posti di
lavoro cancellati; il tradimento della nostra comunità: cittadini e agricoltori abbandonati.

Oltre 600 milioni di metri cubi di acqua che dalla Basilicata vanno in Puglia. Chiediamo azioni immediate e concrete: dichiarazione di emergenza idrica in Basilicata e nomina di un Commissario ad acta nella persona del Presidente Vito Bardi per provvedimenti urgenti e per i lavori di ripristino della Diga del Rendina; chiusura della paratoia di fondo della Diga del Rendina per invasare riserve idriche essenziali per 5 milioni di metri cubi;  regolamentazione parzializzata, chiara e trasparente dell’uso dell’acqua per ogni azienda agricola; cantierizzazione immediata dei lavori di ristrutturazione della Diga del Rendina e adeguamento delle infrastrutture irrigue, utilizzando oltre 100 milioni di euro che rischiano di andare perduti; revisione degli accordi idrici tra Puglia e Basilicata per una gestione equa della risorsa acqua; diritto all’uso delle proprie fonti idriche per le aziende, senza tariffe e divieti.

Non chiediamo favori, chiediamo giustizia! Lavello non può più aspettare. dichiariamo lo stato di mobilitazione degli agricoltori e dei cittadini di Lavello. Basta rinvii, basta promesse vuote! L’acqua è un diritto, la nostra sopravvivenza una priorità!