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Matera, sedute di idrocolonterapia abusive con violenza sessuale: indagato un 65enne di Altamura

6 marzo 2025 | 10:15
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Matera, sedute di idrocolonterapia abusive con violenza sessuale: indagato un 65enne di Altamura

In un caso, oltre ad aver effettuato diverse sedute al prezzo di 200 euro l’una, l’indagato avrebbe indotto una donna, a compiere e a subire atti sessuali, facendole credere che anche questi rientrassero nel percorso di guarigione

La Polizia di Stato di Matera ha notificato l’Avviso di conclusione delle indagini preliminari a un 65enne di Altamura, indagato per i reati continuati di esercizio abusivo di professione, truffa aggravata, violenza sessuale aggravata e tentata violenza privata.

Le indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura della Repubblica di Matera, hanno fatto emergere l’attività illegittimamente svolta dall’uomo, che procedeva a prestazioni mediche ovvero a prestazioni da effettuarsi sotto il controllo medico, del tipo “idrocolonterapia” (lavaggio completo del colon mediante l’ausilio di una specifica apparecchiatura), pur non avendo conseguito la speciale abilitazione. Nel periodo tra il 2012 ed il 2023, almeno 11 persone avrebbero subito il trattamento per lunghi periodi.

Sin dal 2012, infatti, l’indagato, appoggiandosi a un esercizio commerciale di vendita di prodotti biologici e vegani, di Matera, era entrato in contatto con gli avventori più assidui e, presentatosi quale esperto di medicina alternativa, che associava la guarigione ad un percorso filosofico e religioso, era riuscito a convincerne alcuni a sottoporsi alla idrocolonterapia, assicurando una veloce ed efficace soluzione dei loro problemi di salute. In un caso, oltre ad aver effettuato diverse sedute al prezzo di 200 euro l’una, l’indagato avrebbe indotto la vittima, una donna, a compiere e a subire atti sessuali, portandola a credere che anche questi rientrassero nel percorso di guarigione.

In un caso, la vittima, affetta da problemi di salute per i quali si era già sottoposta ad intervento chirurgico, avendo timore di affrontare una nuova operazione a causa di un’infezione, era stata indotta ad interrompere le cure mediche ed a sottoporsi ai trattamenti di idroconlonterapia, per circa 300 sedute. Quando la madre della ragazza aveva comunicato all’indagato che non avrebbe pagato gli ultimi trattamenti effettuati, considerati gli esiti negativi della “cura”, l’uomo aveva inveito e le aveva rivolto pesanti minacce. Una famiglia, composta da padre, madre e due figli, era arrivata a corrispondere una cifra di 43 mila euro, per i trattamenti fatti a tutti i componenti, senza naturalmente ottenere alcuno dei benefici prospettati. Nel corso della perquisizione è stato sequestrato il consistente “armamentario” utilizzato dall’uomo.