Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti non vede il disordine

Le questioni di opportunità sollevate da Giusi Cavallo sono tutte aperte e la replica di Mario Restaino non entra nel merito di quelle questioni
Il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Basilicata, ha replicato all’editoriale a firma di Giusi Cavallo pubblicato ieri sera su questa testata. Mario Restaino mi ha stupito ancora una volta. La pezza peggio del buco. Arrampicarsi agli specchi non basta a giustificare l’ingiustificabile. Le questioni di opportunità sollevate da Giusi Cavallo sono tutte aperte e la replica di Restaino non entra nel merito di quelle questioni. Ci dispiace. A proposito dell’opportunità che un’assessora del Comune di Potenza, politicamente schierata, possa far parte del Consiglio regionale dell’Ordine Restaino ci risponde con una banalità: i due ruoli non sono incompatibili. Grazie, lo sappiamo anche noi, ma dovrebbe Costanza passare nell’elenco dei pubblicisti? Ma la domanda resta comunque aperta: è opportuno? Per noi no, assolutamente inopportuno, per le ragioni spiegate da Cavallo nel suo editoriale.
Nell’articolo contestato da Restaino non c’è alcun riferimento a un qualche collegamento tra la scelta della sede e Loredana Costanza. E’ evidente che vi è un altro collegamento: la “padrona di casa” della sala della Fondazione Potenza Futura è vice sindaca e collega di Costanza nella Giunta di Vincenzo Telesca. Devo ribadire quanto già scritto da Giusi Cavallo: Un consigliere dell’Ordine dei giornalisti che non fa il giornalista? Non è una novità. Un assessore che avrà il potere di vigilare sull’operato dei giornalisti? Ma stiamo scherzando? Non si può avere tutto, non si può essere parte del potere e controllare chi quel potere dovrebbe controllarlo. Non si può.
Per quanto riguarda la scelta della sala per lo svolgimento dell’Assemblea dell’Ordine ribadisco quanto scritto dalla nostra giornalista: E’ opportuno che l’Ordine scelga un luogo, per la propria assemblea, di proprietà di un imprenditore incamiciato nella politica e in cui ha sede una Fondazione direttamente riconducibile sia all’imprenditore sia alla vice sindaca. Alla faccia di ogni ragione di opportunità. Tra l’altro, ci fa sapere Restaino, la sala è stata concessa anche gratis. E se ne compiace. Beato lui.
Restaino ci fa sapere che se sarà rieletto presidente dell’Ordine “chiederò ancora alla Fondazione (di Donato Macchia, n.d.r.) di ospitarci”. Ebbene, io mi auguro il contrario, confortato dai risultati elettoraliche gli attribuiscono al primo turno appena 34 dei 135 voti validi espressi. Mi auguro anche che Loredana Costanza si ritiri dalla corsa al Consiglio. Caro Restaino, il disordine c’è eccome che c’è. Semplicemente non lo vedi o non vuoi vederlo.