La diga di San Giuliano circondata dai rifiuti






La segnalazione dell’Ehpa: Plastica, amianto e scarti di cantiere sono solo alcuni dei materiali che imbrattano il territorio
Il degrado che sta dilagando intorno al perimetro della Diga San Giuliano è intollerabile. La zona, un tempo simbolo di bellezza naturale, è ormai diventata una vera e propria discarica a cielo aperto, dove il proliferare delle micro discariche abusive sta superando ogni limite di decenza. Plastica, amianto e scarti di cantiere sono solo alcuni dei materiali che imbrattano il territorio, mettendo a rischio non solo l’ambiente, ma anche la salute dei cittadini e degli animali che frequentano quest’area. A segnalare la presenza di micro discariche nell’area è il presidente di Ehpa Basilicata, Bruno Scarabaggio.
Ma ciò che rende ancora più disgustoso -spiega Scarabaggio-il quadro è l’inquietante sospetto che dietro a questi abbandoni ci siano liberi professionisti, che invece di smaltire correttamente i propri rifiuti, scelgono di disfarsene in maniera illegale e incivile, contaminando l’ecosistema locale. Nonostante l’intervento della Guardia di Finanza e il sequestro dell’area, incredibilmente non è stata intrapresa alcuna azione concreta per la bonifica. Il sigillo delle forze dell’ordine è rimasto solo un triste ricordo, con i materiali abbandonati che continuano a contaminare il sito. Dopo settimane, persino il cartello del sequestro è stato inglobato nella micro-discarica, diventando anch’esso parte di un degrado inaccettabile.
Come è possibile che, dopo un intervento delle forze dell’ordine, la situazione rimanga invariata? È uno scandalo, un chiaro esempio di inefficienza istituzionale e di indifferenza verso il benessere collettivo e la tutela dell’ambiente. Le micro-discariche continuano a crescere, alimentate dall’incuria e dall’inerzia delle autorità competenti, mentre il paesaggio intorno alla diga San Giuliano diventa sempre più irriconoscibile, sommerso dai rifiuti e dalla sporcizia.
“È inaccettabile e vergognoso -aggiunge il presidente dell’associazione ambientalista-ciò che sta accadendo nel nostro territorio, un luogo che da perla paesaggistica sta rapidamente degenerando in una discarica a cielo aperto. Questo non è solo un atto di inciviltà, ma un crimine ambientale che sta devastando la nostra terra e minacciando la salute di tutti. È una ferita al nostro paesaggio e un affronto alla nostra comunità. Ad oggi, l’unica richiesta che facciamo con urgenza è che le città si attivino con decisione, installando telecamere di sorveglianza nei punti ormai identificabili come siti di abbandono, per fermare una volta per tutte i trasgressori che continuano a profanare il nostro territorio. Non possiamo più tollerare questo scempio! E’ ora che chi è responsabile di questa devastazione venga chiamato a rispondere per i propri crimini! Esigiamo la bonifica immediata di questi siti perché ogni giorno in più sono più rifiuti accumulati da smaltire a spese della collettività”.