Il 23,6% dei lucani è a rischio povertà

28 marzo 2025 | 11:05
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Il 23,6% dei lucani è a rischio povertà

Mega (Cgil Basilicata): “Bassi salari e povertà, in Basilicata sta per esplodere una bomba sociale”

“In Basilicata sta per esplodere una bomba sociale. Gli ultimi dati su salari e povertà elaborati dall’Istat sono allarmanti per tutto il Mezzogiorno e in particolare per la nostra regione, dove la crisi industriale e del settore automotive sta dando il colpo di grazia a un territorio già pesantemente segnato dal calo demografico e dall’emigrazione giovanile”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega, commentando gli ultimi dati Istat sulla povertà che vedono la Basilicata al di sopra della media nazionale, con il 23,6% di lucani a rischio povertà nel 2024 e il 9% di individui che vivono in famiglia a bassa intensità lavorativa (lavorano meno di un quinto del tempo).

“Un dato drammatico – continua Mega – e per di più sottostimato perché la percentuale non comprende tutti gli occupati, escludendo gli individui con una presenza discontinua sul mercato del lavoro e che presentano un maggior rischio di basso reddito. È evidente che c’è una strettissima connessione tra le condizioni di vita dei lucani e le dinamiche del mercato del lavoro in Basilicata oltre il tema salariale, che sta esplodendo in tutto il Paese ma che vede il Mezzogiorno e la Basilicata agli ultimi gradini della piramide. La retribuzione annuo lorda di un lucano è in media di 27.232 euro contro i 31.856 euro della media nazionale, con un divario di 4.624 euro (- 14,5%), registrando salari più bassi in assoluto in Italia secondo il rapporto Jobpricing su dati Istat.

E mentre la Basilicata affonda – continua Mega – la Regione Basilicata blocca la macchina politico amministrativa ancora una volta per ragioni di partito, legate ai mal di pancia, non certo passeggeri a nostro avviso, sui nomi da scegliere per i candidati a sindaco di Matera e non su visioni e programmi di una città per la quale degli ex parlamentari hanno ottenuto il referendum perché entri a far parte della Puglia.

Le sfide che attendono questa regione – afferma Mega – sono troppo importanti per perdersi dietro a vecchie logiche di partito. Servono interventi urgenti. Serve investire i fondi del Pnrr su sanità e infrastrutture colmando il forte ritardo che caratterizza gran parte del paese. Un paese dove un occupato su due è a rischio povertà. Tutto ciò è inaccettabile ma dà la misura del paese reale, che contrasta con la narrazione propagandistica del governo Meloni e del governo Bardi in Basilicata. Bisogna invertire la rotta adesso. E un modo per farlo e farlo subito – conclude – è andare a votare cinque sì al referendum sul lavoro che si terrà il prossimo 8 e 9 giugno per contrastare il precariato, rendere il lavoro più sicuro e giustamente retribuito”.