I cinquantamila di piazza del Popolo, per quale Europa?

17 marzo 2025 | 10:16
I cinquantamila di piazza del Popolo, per quale Europa?
Foto Roma Capitale

La facciamo da soli l’Europa delle meraviglie descritta da Serra? Convinceremo i tedeschi o i francesi su questa idea?

Cinquantamila a piazza del Popolo a Roma per riscoprire e chiedere l’Europa di Ventotene. E nelle altre piazze europee? A Parigi, Berlino e altrove? Silenzio mi pare. La facciamo da soli questa Europa delle meraviglie descritta da Serra? Convinceremo i tedeschi o i francesi su questa idea?

Quale Europa vogliamo?

C’è stato un tempo in cui i principali leader europei, Mitterand Andreotti e Thatcher, temevano la riunificazione della Germania. Furono poi convinti da Kohl che non ci sarebbe stata la temuta germanizzazione dell’Europa ma l’occidentalizzazione della Germania.

Poi venne Prodi che favorì l’espansione dell’Europa verso Est. La nuova centralità acquisita dalla Germania ne ha fatto la prima potenza europea sul piano economico. Con i voti nel Parlamento Europeo e nell’Eurogruppo di quelli che erano i satelliti della ex URSS, ora satelliti della Germania, ha assunto anche il dominio incontrastato della politica europea. Ancora oggi Prodi è convinto che l’espansione ad Est sia stata un successo e che Francia e Germania, con quello che ne consegue, debbano essere il motore d’Europa.

L’Europa di oggi è Il sogno di Michele Serra o l’incubo europeo proposto da Draghi?

Nel corso della ultima audizione al parlamento Europeo Draghi ha affermato che: “è sempre più chiaro che dobbiamo agire sempre di più come se fossimo un unico Stato.” Il ‘come se fossimo’ ha almeno due implicazioni. La prima, mi dispiace per Serra, è che nessuno sta lavorando per fare dell’Europa un unico Stato con istituzioni realmente democratiche e realmente rispondenti ai criteri di democraticità che solo il parlamentarismo può dare. La seconda è che i parlamenti, le costituzioni, le regole e gli ordinamenti dei singoli Stati, e che ad oggi sono nel bene e nel male le uniche sedi di discussione democratica esistenti, vanno superati da un consesso sovrannazionale di pochi che si mettono d’accordo per fare delle cose in modo rapido e veloce ma non democratico. Per fare cosa? Lo chiarisce lo stesso Draghi nella stessa sede, quando dopo aver ricordato  che l’Europa ha detto no al debito pubblico, al mercato unico dei capitali e che non è capace di rispondere ai valori fondamentali per cui è stata creata afferma che a chi gli chiedesse cosa fare oggi, risponderebbe: ‘Non lo so, ma fate qualcosa’.

Il modello ‘come se fossimo’ è stato immediatamente recepito da Ursula von der Leyen che ha subito fatto qualcosa: il Rearm Europe che prevede la possibilità per gli stati membri di indebitarsi per l’acquisto di armi fuori dai limiti del patto di stabilità. Ma c’è un solo Paese che può permetterselo ed ha la convenienza per farlo. Si scrive Rearm Europe ma si legge Rearm Germany.

Uccisa l’Europa di Ventotene

Tornando a Michele Serra è evidente da queste premesse che la piazza si è mobilitata, unico esempio in Europa, su una idea di Europa che non esiste: è un’astrazione. Nessuno si sta muovendo per una Europa democratica dei popoli sulla base del parlamentarismo e per avere il suo atto fondante: la Costituzione comune. E chi dovrebbe farlo? La Germania o la Francia che non hanno nessun interesse a cedere parte del proprio potere?

Che l’UE sia sempre più soggetta agli interessi franco tedeschi è altrettanto evidente per atti concludenti. La vicenda della Troika in Grecia, poi comprata a saldo dai tedeschi, la spartizione dell’Europa in aree di influenza tra Germania e Francia stabilita nel Trattato di Aquisgrana tra Macron e Merkel nel 2019, la tutela degli interessi francesi in Italia fatta da Draghi e dal suo governo, patto del Quirinale e vicenda Fincantieri, eccetera. Insomma l’Europa disegnata da Draghi – Prodi è una Europa dove prevalgono gli interessi della Germania, spalleggiata dai suoi paesi satelliti dell’Est Europa. Anche la Francia è destinata ad allinearsi data la situazione disastrosa dei suoi conti pubblici.

Europa protettorato tedesco?

La crisi in cui le sanzioni alla Russia e la politica green della Von Der Leyen ha precipitato la Germania ha ora una via di uscita: la riconversione della propria industria automobilistica in quella bellica. Ma senza una guerra i carri armati se non si usano fanno saturare i piazzali e una nuova crisi di PIL. A qualcuno verrà in mente di usarli provocando una nuova guerra?

Nel corso degli ultimi 2000 anni di storia la Germania si è sempre riarmata e poi provocato una nuova guerra. Visto come la Germania ha utilizzato l’euro c’è da interrogarsi seriamente sul nostro futuro magari ripassando la favola della rana e dello scorpione.

La Germania non ha voluto la costituzione Europea, non vuole fare il debito comune e qualcuno può sul serio credere che con grande generosità metta a disposizione di un fantomatico esercito unico le proprie armi e senza chiedere nulla in cambio?  Siamo seri! Chi dice che il riarmo sia un primo passo per l’esercito unico o mente sapendo di mentire o è Calenda.

La propaganda mainstream

L’odio verso Putin e la russofobia che domina da secoli il Regno Unito, la Germania e la Francia e, a quanto pare, anche il gregge mainstream italiano ci rende ciechi. Ormai solo il polonio differenzia la stampa russa da quella di sistema in Italia. La narrazione invaso invasore è fatta di proposito per evitare quello che tutti i docenti di Storia spiegano sia fondamentale: interrogarsi sulle cause prossime e remote dei conflitti. Esercizio che desterebbe più di qualche imbarazzo. Occorrerebbe aprire i TG con la recente notizia della condanna della CEDU (Corte Europea per i Diritti dell’Uomo)  all’Ucraina per i fatti di Odessa del 2014. Non ne sapete nulla? Non mi stupisce. Qualcuno ricorda al presidente Mattarella che il Memorandum di Budapest del 1994 garantiva all’Ucraina sicurezza, sovranità e integrità territoriale in cambio della rinuncia alle armi nucleari e, soprattutto, della sua perpetua neutralità, ossia nessun ingresso nella Nato mai?

La postura bellicista europea non si modifica neanche quando gli USA, che hanno sostenuto e voluto questa guerra, hanno deciso che è ora di finirla. Ora c’è Trump a farlo ma, con modi diversi, lo avrebbe fatto anche Biden. Mattarella afferma che la Russia di Putin è simile alla Germania nazista e il mondo politico insorge perché i russi si sentono offesi. Starmer, Macron e la Germania continuano a essere parte del conflitto Ucraino – Russo senza aver mai fatto un minimo tentativo di pace e si stupiscono perché la Russia non li vuole né al tavolo di pace né come peacekeeping. Quale è la logica in tutto questo? Non rileva che sia il cambio di presidenza degli USA a determinare il nuovo corso: se inizi una guerra per interesse degli USA quando gli Usa decidono di finirla ti adegui e basta. Con la crisi dell’Euro abbiamo rafforzato la guida tedesca, e ora con la crisi della guerra europea la stiamo rafforzando ancora di più. L’Europa pensata a Ventotene è morta, tutto quello che sta accadendo non c’entra nulla con il sogno europeo.

E la NATO?

Mi fa strano dirlo ma la NATO ha svolto funzioni di deterrenza di potenziali attacchi della Russia all’Europa ma ha anche tenuto a freno le guerre millenarie interne all’Europa stessa. Ricordiamocelo prima che sia troppo tardi. La vera garanzia dell’Europa continua ad essere la Nato a guida americana, per prima cosa ci difende dagli stessi europei. Questo almeno fino a quando l’Europa non recupererà dignità, la rotta e torni alle proprie origini costitutive e inizi a difendere i propri valori e le proprie istituzioni guadagnandosi la fiducia dei popoli: a partire dalla CPI e dalla Palestina.