Basilicata. Crisi nella maggioranza di centrodestra, ecco perché

Si sacrificano i lucani sull’altare di accordi tra partiti in nome della politica con la Q maiuscola. Da Matera a Senise storie di inciuci e di tradimenti
Il blitz oratorio o, se volete, l’avvertimento a sorpresa lanciato ieri sera in Consiglio regionale dal meloniano Michele Napoli adesso è più chiaro. Tuttavia, il suo discorso piuttosto comprensibile ai colleghi presenti in aula, va tradotto per renderlo accessibile anche a noi cittadini comuni mortali. Napoli, tradotto, ha detto: se il candidato sindaco del centro destra a Matera non sarà un esponente di Fratelli d’Italia il mio partito farà saltare la Giunta Bardi. E chi dovrebbe essere il candidato? Piergiorgio Quarto, probabilmente. Chi è? Ce lo siamo chiesto anche noi. Così apriamo il sito del consiglio regionale per leggere la sua biografia, ma non c’è, la sua non c’è. Chissà perché. Forse ha una storia politica un po’ travagliata, confusa e saltellante. Sappiamo che oggi è consigliere regionale e coordinatore del partito di Giorgia Meloni in Basilicata. Tutto qui.
Ora, Napoli porta in consiglio regionale una querelle tutta interna ai partiti di centro destra. Una questione che dovrebbero risolvere le segreterie attraverso i soliti tavoli degli accordi e dei disaccordi. Roba che nulla c’entra con il programma elettorale della coalizione e con i provvedimenti legislativi ed esecutivi di attuazione di quel programma.
Eppure, si mette sul piatto dello scontro la candidatura a sindaco di una città. Nella solita logica spartitoria che a quanto pare qualche forzista materano sta facendo saltare all’interno di un’altra logica spartitoria. Ad irritare Michele Napoli è anche l’atteggiamento del partito di Marcello Pittella che alla Regione è parte integrante della maggioranza di centro destra, ma a Matera si sfila da quella compagnia.
Dunque, è questo il problema: il sindaco di Matera. Senza l’appoggio di Pittella e della famiglia forzista del consigliere regionale Michele Casino e di suo figlio Nicola, difficilmente un candidato berlusconiano potrebbe aspirare alla poltrona di primo cittadino.
L’alta politica di cui parla Michele Napoli è tutta qui: nomi, postazioni, accordi, interessi. In questo quadro chiunque è disposto a sacrificare gli interessi reali e generali della Basilicata. Sul versante del centro sinistra la faccenda non cambia molto. Un pezzo di “centro” prova a trovare una quadra con il Pd a Matera, magari aspira a dominare una coalizione paccottiglia, mentre lo stesso “centro” alla Regione fa comunella con la destra. Un pezzo del Pd non disdegna a Matera un accordo con Pittella e con una fetta di Forza Italia, magari a sostegno della candidatura di Roberto Cifarelli contrastato da Piero Marrese. Un altro fronte Pd che va da De Filippo a Lettieri passando per Muscaridola e Lupo con il benestare di Chiorazzo, spinge in altra direzione. Il M5S non vuole Pittella né Casino.
Tuttavia, c’è un altro problema. Ieri sera a Senise Angelo Chiorazzo, per conto di Basilicata Casa Comune, e Francesco Cupparo, Forza Italia, avrebbero chiuso l’accordo per una lista comune alle prossime elezioni amministrative in quella città. Fratelli d’Italia è fuori dall’accordo.
Insomma, tutta questa roba la chiamano politica con la P maiuscola. Come se si stesse discutendo di programmi, di problemi dei cittadini, di visioni della città di Matera, della città di Senise e della Basilicata. Come se si stesse discutendo di ideali, di azioni di sviluppo, di superamento delle criticità economiche, sociali, ambientali dei territori. Ma per favore! La posta in gioco è sempre la stessa: la gestione delle risorse pubbliche e la corsa alle prossime elezioni politiche. E poi dicono che montano il qualunquismo e l’astensionismo. Indovinate di chi è la responsabilità?
Nella foto un momento della riunione, nella sede di Bcac di Senise a cui hanno partecipato Chiorazzo e Cupparo
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