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A Presa Diretta “una favola pro rinnovabili piena di omissioni e propaganda”

25 marzo 2025 | 15:34
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A Presa Diretta “una favola pro rinnovabili piena di omissioni e propaganda”

Lipu Puglia e Basilicata e decine di altre associazioni: In scena la consueta mistificazione delle rinnovabili salvifiche, priva di analisi oggettive e votata a randellare qualunque critica

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della Lipu OdV – coordinamento Puglia e Basilicata, Italia Nostra, Wwf, Cai  e numerose altre associazioni e comitati sul servizio andato in onda a Presa Diretta sul tema delle rinnovabili

“Disinformazione e propaganda a cascata nell’ultima puntata di Presa Diretta in prima serata RAI dedicata alle rinnovabili, hanno segnato una pagina triste di un giornalismo che ha dimenticato la funzione di “servizio pubblico”. In scena la consueta mistificazione delle rinnovabili salvifiche, priva di analisi oggettive e votata a randellare qualunque critica.

I soliti “esperti” senza contraddittorio alcuno a commentare esempi ingannevoli e descrizioni non oggettive: dal minuscolo sistema energetico del Portogallo inglobato e gestito in quello iberico, al moderno distretto industriale di Shenzhen per propagandare “costi bassi” grazie alle rinnovabili (!), nella enorme Cina che in realtà aumenta il consumo di carbone e sta puntando su un pesante programma nucleare, dalla protesta sarda a tratti ridicolizzata, alle società rinnovabili che, poverine, arrancano tra mille piagnistei, passando per il nucleare sbandierato come ricatto persuasivo, approdando al penoso esempio di eolico spacciato come virtuoso in Puglia. Quella Puglia dove la corsa alle rinnovabili è diventata sistema con cui abbattere le residue tutele del territorio. Un modello via via replicato in altre disgraziate regioni.

Non un cenno sul carattere massivo di tali insediamenti e relative conseguenze, sulle norme iper deregolamentate sotto dettatura delle lobby (determinando l’affollamento ingestibile di istanze), sulla annosa mancanza di concertazione, pianificazione e trasparenza, sui piani paesistici e regolamenti in ostaggio, sul condizionamento della peggiore politica, sulla guerra infinita di corsi e ricorsi in tribunale, sull’aggressione mediatica a Soprintendenze, Ispra e chiunque osi criticare, sulle Valutazioni ambientali trasformate in farsa imbarazzante, sugli espropri per gli impianti e per invasive opere “accessorie”(es. Az. agricola Montemurro). E ancora sulle ulteriori autorizzazioni governative imposte in Puglia e Basilicata calpestando tutele e pareri negativi (proprio come l’impianto RWE nel foggiano, decantato in trasmissione!), sui 1700 grattacieli eolici nella Daunia e il farwest ventennale sottaciuto in Puglia, scenario delle rinnovabili friendly, sui rapaci affettati o sfrattati, sui lucrosi incentivi ventennali, su tutto il Mezzogiorno travolto da migliaia di istanze, sugli intrecci tra media e società rinnovabili, sugli oneri in bolletta …. fino al fallimento della Energiewende tedesca (dopo 680 MLD!) compensato con una produzione a tutto carbone e prezzi schizzati fino a 980 euro/MWh.

Insomma, una banalizzazione irresponsabile per un tema ultra complesso che avrebbe meritato approcci più oggettivi, scientifici e multidisciplinari, per formare una seria coscienza nell’opinione pubblica. Invero, occorrerebbe una giornata di fact checking per confutare, dati alla mano, le favole raccontate.

Ma è il copione ormai consolidato: accrescere il clima isterico e non negoziabile in favore delle rinnovabili così da imbavagliare qualunque possibilità di interlocuzione istituzionale, qualunque analisi oggettiva, per conseguire un quadro normativo e di incentivazione finanziaria blindati.

Di più: un colpo di clava sull’informazione in un momento in cui le regioni (che secondo gli intervistati non dovrebbero avere voce!) devono legiferare sulle aree idonee e non idonee! E devono farlo in attuazione di un D.M. che definisce obiettivi e perimetro normativo …. ma impugnato dalle società energetiche e in attesa della sentenza del TAR Lazio proprio in questi giorni !

Se Presadiretta avesse voluto comprendere le “motivazioni delle ostilità alle rinnovabili”, beh invece di chiederle a chi con le rinnovabili ci fa i soldi, avrebbe potuto guardarsi allo specchio e scoprire quanto sia sgradevole il potere dell’informazione senza contraddittorio