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Virus sinciziale, la Basilicata rischia di pagare a caro prezzo i ritardi della campagna vaccinale

18 febbraio 2025 | 12:30
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Virus sinciziale, la Basilicata rischia di pagare a caro prezzo i ritardi della campagna vaccinale
Giovanni Vizziello, consigliere regionale Basilicata Casa Comune

Vizziello (Bcc): “somministrazione dell’anticorpo monoclonale avvenuta a singhiozzo, determinando un aumento dei casi di bronchiolite e polmonite nei bambini al di sotto dei cinque anni”

“La regione Basilicata rischia di pagare a caro prezzo i ritardi della campagna vaccinale contro il virus sinciziale, che è responsabile di infezioni respiratorie, particolarmente gravi nei bambini molto piccoli, come ad esempio la polmonite e la bronchiolite. Patologie che è possibile evitare attraverso una campagna di immunizzazioni priva degli inciampi che si sono verificati nella nostra regione”. E’ quanto afferma, in una nota, il Capogruppo in Consiglio regionale di Basilicata Casa Comune Giovanni Vizziello.

“Benché il Dipartimento Politiche della Persona con una delibera adottata ad agosto dello scorso anno abbia delineato una strategia di contrasto del virus sinciziale fondata sulla somministrazione di un anticorpo monoclonale che riduce sensibilmente i ricoveri ospedalieri dei bambini più piccoli” -spiega Vizziello- le difficoltà di approvvigionamento di detto farmaco hanno reso poco efficace la campagna di immunizzazione dei neonati, come testimoniano i dati relativi al target di popolazione che risulta immunizzata”.

“A differenza di quanto avvenuto in regioni come Valle d’Aosta, Veneto, Toscana ed Emilia Romagna che fanno registrare alti tassi di adesione alla profilassi”- aggiunge Vizziello-in Basilicata la somministrazione dell’anticorpo monoclonale contro il virus sinciziale è avvenuta a singhiozzo, determinando un aumento dei casi di bronchiolite e polmonite nei bambini al di sotto dei cinque anni, con conseguenze negative tanto sul sistema sanitario, in termini di sovraffollamento di Pronto Soccorsi e degli studi dei pediatri di libera scelta, quanto sui familiari dei bambini, in preda all’ansia e costretti ad assentarsi dal lavoro per accudire i propri piccoli”.
“Proteggere i più piccoli dalle infezioni potenzialmente gravi derivanti dal virus sinciziale è un obbligo morale prima che giuridico di tutti” -conclude Vizziello-“che deve essere adempiuto con profondo spirito di responsabilità per garantire a tutti i bambini appropriate misure di prevenzione”.