Pd Basilicata: Elettori e militanti come “asini” in mezzo ai suoni

17 febbraio 2025 | 12:48
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Pd Basilicata: Elettori e militanti come “asini” in mezzo ai suoni
Giovanni Lettieri

Qual è la vera posta in gioco in vista della prossima Direzione regionale?

Il Pd lucano non ha ancora ricucito le ferite dell’ultima sconfitta elettorale alle regionali scorse. Anzi, le ferite rischiano di incancrenirsi per una semplice ragione: chi dovrebbe curarle non sa come fare. Il dolore ormai insopportabile ha origini in tempi lontani, molto prima della tornata elettorale dell’aprile 2024. Quando era il momento di una seria autocritica sulla gestione del partito e sul vecchio, e sempiterno, gruppo dirigente, si è preferito fare melina. Oggi la confusione e i lati oscuri del cosiddetto dibattito interno hanno generato un grave smarrimento nella base sociale del Partito. I pochi militanti ancora in trincea lamentano la scarsa chiarezza su ciò che sta accadendo anche a causa dell’ennesimo, “incompreso”, rinvio della Direzione che si sarebbe dovuta svolgere il 15 febbraio scorso. Ma veniamo alla posta in gioco tra verità nascoste, confusione e pettegolezzi.

Una delle partite più grosse riguarda i congressi provinciali di Potenza e di Potenza città. Roberto Speranza e Salvatore Margiotta farebbero il tifo per Vito Santarsiero segretario cittadino e per Costantino Di Carlo segretario provinciale.  Ma il vero scontro sembra essere sulle nomine nel prossimo, probabile, Consiglio di Amministrazione di Acquedotto Lucano S.p.A. Le elezioni dovrebbero svolgersi il prossimo 29 aprile. Due posti su cinque, nella solita logica spartitoria, spetterebbero al Pd: uno al Pd materano e l’altro al potentino.

Giovanni Lettieri, non a caso, avrebbe fissato il congresso cittadino di Potenza il 10 maggio prossimo. Perché non a caso? Perché, pare, il segretario regionale, condividerebbe insieme a Vito De Filippo e a Angelo Chiorazzo l’ingresso del sindaco di Potenza Vincenzo Telesca, cioè il testimone di nozze della sorella di Lettieri, nel Cda di Acquedotto.

Vincenzo Telesca entro il 10-11  maggio aderirebbe al Pd nel corso del congresso cittadino appoggiando Vito Santarsiero alla carica di segretario della città Capoluogo. Ma ci sarebbe un problema. Sull’altro versante della guerra di posizione Roberto Speranza, ma pare anche Vito Santarsiero, vorrebbero che in Consiglio di amministrazione di Acquedotto Lucano entrasse l’avvocato Antonio Molinari. E in questo caso ci sarebbe un altro problema, questa volta di opportunità.  La moglie di Molinari è il legale di Acquedotto Lucano in molte controversie. Ma stiamo parlando di giochi evanescenti. Giovanni Lettieri molto probabilmente sarà sfiduciato nella prossima riunione della Direzione regionale che sarà convocata a breve e comunque prima del 29 aprile.

Dunque, queste scaramucce interne di potere ignote alla base elettorale del partito e nello stesso tempo incomprensibili agli attivisti, sono funzionali alla vera grande battaglia che riguarda i posti in Parlamento alle prossime elezioni politiche. Voci interne al partito segnalano il desiderio di Salvatore Margiotta di essere ricandidato. Piero Lacorazza avrebbe la stessa aspirazione. Tanto per confermare la confusione, magari diffusa ad arte, interna al Partito, qualcuno dei Dem è convinto che anche Piero Marrese sarebbe spinto a candidarsi su volontà di Roberto Speranza: se Marrese venisse eletto si libererebbe un posto in consiglio regionale per Antonio Molinari. Questo non siamo noi a dirlo, ma un esponente a nostro avviso confuso, del Pd.

Anche sul fronte materano la situazione non è delle migliori. Voci sotterranee suggeriscono l’idea per cui i cinque stelle appoggerebbero la candidatura a sindaco dell’ex assessore regionale Pd, Vincenzo Santochirico. Ma c’è un problema. Roberto Cifarelli avrebbe chiesto al partito un’iniziativa finalizzata a far convergere i cinque stelle su un candidato a lui gradito. Nel frattempo, sempre tra le file del Pd, qualcuno fa sapere che Marcello Pittella tornerebbe a sinistra a Matera soltanto nel caso in cui ad essere candidato sindaco fosse Roberto Cifarelli. Montano le contraddizioni e la confusione. Poveri militanti.

Tra le voci vere e o false, spicca una verità. Giovanni Lettieri ormai è fuori dai giochi, avendo perso anche l’appoggio di alcuni sindaci passati nelle file di Angelo Chiorazzo. Ad ogni modo, non ha più la maggioranza, anche se oggi, 17 febbraio, pare che sia convocata una riunione a Roma, ufficiosa, con alcuni esponenti di vertice del Partito con  lo scopo di evitare la sfiducia al segretario regionale.

Ve ne raccontiamo un’altra che circola nei pettegolezzi di partito. “Angelo Chiorazzo e Giovanni Vizziello a Matera starebbero lavorando per la candidatura a sindaca di Patrizia Minardi, con il benestare di Carlo Chiurazzi che nei fatti ha lasciato il Pd per approdare in Basilicata Casa Comune. Il laboratorio di questa ipotesi sarebbe la Fondazione Sassi dove la moglie di Angelo Chiorazzo è presidente e Patrizia Minardi è direttrice.”

Insomma, tra fatti verosimili, pettegolezzi, ipotesi buttate nelle chat per alimentare confusione, la verità è che di tutto si discute tranne che di cose serie. E quali sarebbero le cose serie? Il rinnovamento della classe dirigente del Pd, la ricostruzione dell’identità di sinistra del partito, le basi programmatiche per alleanze politiche degne di questo nome, le idee e i progetti per la Basilicata e per la città di Matera. Sarà difficile, perché qui si continua a giocare all’oca, ognuno fa per sé e per il proprio personale futuro. E invece bisognerebbe lavorare alle cose serie coinvolgendo davvero, e alla luce del sole, cittadini, militanti, elettori