Morte operaio a Ferrandina, sindacati “accusano” Acquedotto Lucano
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Fp Cgil, Filcom, Fismic: “Da tempo avevamo segnalato le precarie condizioni di sicurezza e igienico sanitarie sui diversi impianti di depurazione di Acquedotto Lucano, che erano e continuano ad essere non conformi alla normativa vigente”
In attesa che si faccia chiarezza sulle cause della morte a Ferrandina di Antonio Pirretti, l’operaio dipendente della ditta Soteco S.p.a., appaltatrice per la gestione e manutenzione degli impianti di depurazione per conto dell’Acquedotto Lucano, Giuseppe Nasca della Fp Cgil Potenza e Donato Rosa dalla Filcom Fismic, fanno sapere che già da tempo avevano segnalato le “precarie condizioni di sicurezza e igienico sanitarie sui diversi impianti di depurazione di Acquedotto Lucano, che erano e continuano ad essere non conformi alla normativa vigente – affermano – sottoponendo già due anni fa agli organi competenti di verificare le condizioni di lavoro sugli impianti.
A margine delle verifiche sono emerse gravi inadempienze, per cui – affermano Nasca e Rosa – chiediamo come sia possibile che nonostante le segnalazioni non si sia provveduto a mettere in sicurezza gli impianti. Le cause del decesso non sono ancora chiare, ma dalle prime indiscrezioni l’uomo sembra sia stato trovato senza vita avvolto sulla coclea trasportatrice dei liquami. Se dovesse essere confermata la suddetta causa, è inaccettabile ritrovarsi di fronte all’ennesimo infortunio mortale per la mancanza delle condizioni minime di sicurezza, in un paese che conta circa tre morti al giorno sul lavoro.
È una piaga sociale che va combattuta su tutti i fronti. Chiediamo che sia convocato urgentemente l’Osservatorio sulla Sicurezza nei Luoghi di Lavoro al fine di migliorare la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, con la partecipazione di tutti gli enti preposti quali associazioni imprenditoriali, sindacati, Ispettorato del lavoro, Inail, Inps, enti bilaterali dei comparti edilizia, artigianato, agricoltura, rappresentanti di forze dell’ordine”.