Donna cade e sbatte la testa, trauma cranico: l’ambulanza ci impiega quasi un’ora per arrivare
E’ accaduto a Pignola. A segnalare l’accaduto il figlio della signora: “ci hanno detto che l’ambulanza doveva arrivare da Calvello”
“Mia madre è caduta sbattendo la testa, abbiamo così richiesto l’intervento di un’ambulanza che ha impiegato quasi un’ora per arrivare”. A raccontare quanto accaduto è il figlio di una 79enne di Pignola vittima, nella giornata di ieri 2 febbraio, di una caduta con conseguente trauma cranico. “Mia madre assume farmaci anti coagulanti per cui il nostro timore è stato che l’incidente le avesse potuto causare una emorragia interna. Nonostante la gravità della situazione, comunicata tempestivamente alla centrale operativa del 118, e la vicinanza dell’Ospedale San Carlo (circa 20 minuti di percorrenza in auto Potenza-Pignola, l’ambulanza ha impiegato ben 54 minuti per arrivare sul posto, giungendo solo alle 14:27, con un ritardo significativo”
Alla richiesta di chiarimenti sul ritardo “é stata fornita la giustificazione che l’ambulanza partiva dal comune di Calvello. Tuttavia, tale spiegazione non può essere considerata accettabile-afferma il figlio della donna che ricorda: “il Servizio Sanitario Nazionale ha il dovere di garantire tempestività ed efficienza nei casi di emergenza, in particolare quando la vita del cittadino è in pericolo. Un’organizzazione che non garantisce rapidità e copertura adeguata rischia di compromettere il diritto alla salute, mettendo a repentaglio la vita dei pazienti”.
“Alla luce della gravità dell’incidente, è fondamentale che si faccia chiarezza -è ciò che chiede il figlio della 79enne-avviando un’indagine interna per chiarire le cause del ritardo e verificare il rispetto delle procedure previste per garantire la massima rapidità negli interventi di emergenza. E’ necessario applicare misure correttive immediate per migliorare la gestione dei mezzi di soccorso e potenziare la disponibilità delle risorse, per evitare il ripetersi di episodi simili. Questo caso solleva importanti questioni relative all’efficienza del servizio di emergenza sanitaria e mette in evidenza l’urgenza di garantire un servizio rapido, efficiente e pronto a intervenire tempestivamente in qualsiasi situazione di emergenza, senza giustificazioni che possano mettere a rischio la salute e la sicurezza dei cittadini”.
“Auspico-conclude l’uomo- che le autorità competenti rispondano rapidamente a questa problematica e intervengano per migliorare la qualità e la tempestività del servizio di emergenza sul territorio”. Il caso è stato segnalato, anche tramite pec, all’assessore regionale alla Sanità, al dipartimento di Emergenza urgenza della Basilicata. La 79enne dimessa nella stessa giornata di ieri, oggi dovrà effettuare una tac proprio per escludere ulteriori complicazioni.