Lavoro e petrolio |
Basilicata
/
Cronaca
/

Attività petrolifere in Val d’Agri, ritardi progetti no oil e garanzie occupazionali sul Tavolo della Trasparenza

19 febbraio 2025 | 09:39
Share0
Attività petrolifere in Val d’Agri, ritardi progetti no oil e garanzie occupazionali sul Tavolo della Trasparenza
Centro Olio Eni di Viggiano

Il tavolo non si riuniva da quattro anni: tra le richieste dei sindacati a Eni “maggiore sicurezza” e “attenzione su alcune vertenze aperte”

Si è riunito ieri (18 febbraio) nella sede della Regione Basilicata il tavolo della trasparenza sul futuro delle attività petrolifere in Val d’Agri e sui progetti no oil messi in campo per gestire la transizione. Il tavolo non si riuniva da quattro anni. Hanno partecipato all’incontro i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, di Confindustria, Confapi, delle aziende Eni, Enirewind e Maersk ed i sindaci dei Comuni del comprensorio petrolifero della Val d’Agri: Calvello, Grumento Nova, Marsico Nuovo, Marsicovetere, Montemurro e Viggiano. I sindaci e i rappresentanti sindacali hanno evidenziato la necessità di fare il punto sulle vertenze occupazionali dell’indotto, a partire dalla Maersk, sulle prospettive delle attività petrolifere e sui progetti e gli investimenti non oil. Nell’immediato, i sindacati sollecitano inoltre una rinnovata attenzione ai temi del monitoraggio ambientale della sicurezza, a partire dall’impegno relativo alla postazione del 118 nell’area del centro Olio di Viggiano, che – è stato concordato – sarà oggetto di uno specifico incontro con l’Assessore alla Salute Latronico, ed auspicano la creazione un tavolo unico sugli obiettivi programmatici di Eni e Total

“Come Cgil – ha detto Emanuele De Nicola, segretario della Cgil di Potenza – oltre ad aver fatto presente la necessità che il tavolo si riunisca con maggiore frequenza, abbiamo sottolineato i ritardi sui progetti no oil programmati rispetto a quanto stabilito negli accordi del 2023, anno in cui risale l’ultimo incontro con Eni. Riteniamo sia prioritario programmare fin da ora le azioni e i progetti che dovranno garantire la transizione quando l’estrazione petrolifera sarà superata per garantire l’occupazione e il salario.

Rispetto alle vertenze aperte nell’indotto (aziende Maersk, Ecologica, Revisud, Sicuritalia) Eni ha assicurato che non ci sono state riduzioni delle attività nei siti produttivi se non qualche fluttuazione che non avrà impatto né sui livelli occupazionali né sul salario e sulla professionalità dei lavoratori. Le parti hanno concordato che il tavolo tornerà a riunirsi altre due volte da qui a marzo per fare il punto sull’avanzamento dei progetti no oil e sulle vertenze. Come Cgil, Cisl e Uil riteniamo fondamentale anche la presenza di Total per quanto attiene la transizione in un incontro futuro specifico e abbiamo chiesto l’istituzione di un fondo regionale di armonizzazione salariale per i lavoratori come previsto dal protocollo di sito per migliorare le condizioni economiche e governare i processi futuri di questa fase di transizione. Tra le richieste della Cgil anche maggiori garanzie sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, con la richiesta del ripristino del 118 nell’area industriale di Viggiano”.

La Uil Uilm Basilicata all’incontro, ha ribadito la necessità di garantire il rispetto degli impegni sottoscritti, a partire dall’occupazione, dai livelli salariali, dalla sicurezza sul lavoro e dallo sviluppo del territorio.

Durante il confronto,-fa sapere il sindacato-abbiamo sottolineato l’importanza del Patto di Sito, che deve rappresentare uno strumento strategico non solo per la gestione dei cambi d’appalto, ma per la costruzione di un futuro sostenibile per l’intera comunità. Riteniamo indispensabile che i progetti futuri vadano oltre le sole attività estrattive, puntando anche su nuovi insediamenti produttivi, piani formativi e la creazione di un centro di ricerca.

Tra i temi affrontati, grande attenzione è stata dedicata alla questione sanitaria. Uilm Basilicata ha ricordato che, dal 5 maggio 2021, era previsto il entro 150 giorni dalla sottoscrizione dello stesso il potenziamento della postazione 118 e l’attivazione di un nucleo specialistico antiveleno e tossicologico all’interno dello Ospedale della Val D’Agri .Tuttavia, l’assenza di chiarezza e trasparenza nella gestione dello spostamento della postazione 118 ha creato certamente un mancato impegno rispetto a quanto previsto dagli accordi in essere

“Accogliamo con favore l’impegno dell’Assessore Cupparo a convocare un incontro specifico-ha detto la Uilm- per trovare una soluzione definitiva che risponda alle esigenze del territorio e dei lavoratori. Sul fronte occupazionale, abbiamo posto l’attenzione su alcune vertenze aperte, tra cui Ecologica: abbiamo ribadito che dietro la remotizzazione non devono nascondersi riduzioni dei livelli occupazionali; Revisud: il fallimento dell’azienda impone un intervento immediato di Eni per garantire la continuità lavorativa; Cambio d’appalto Maersk: Eni ha assicurato che non ci saranno impatti su salari e occupazione, ma UILM Basilicata vigilerà affinché venga garantita la tutela dei lavoratori e delle loro qualifiche professionali.