Michele Giordano: salviamo gli istituti scolastici lucani
Il Presidente della Commissione Edilizia Scolastica della Provincia di Potenza, lancia un appello urgente alla Regione Basilicata affinché riveda il Piano di dimensionamento scolastico per l’anno 2025/2026
Il Presidente della Commissione Edilizia Scolastica della Provincia di Potenza, Michele Giordano, lancia un appello urgente alla Regione Basilicata affinché riveda il Piano di dimensionamento scolastico per l’anno 2025/2026, evitando ulteriori tagli che potrebbero compromettere il diritto all’istruzione nelle aree interne della regione.
In particolare, Giordano si rivolge all’assessore regionale Francesco Cupparo, sottolineando la sua responsabilità in questa fase cruciale:
“L’assessore Cupparo ha un ruolo determinante nel garantire che non si verifichino ulteriori chiusure di istituti scolastici, soprattutto dopo i tagli già subiti lo scorso anno. È fondamentale che la Regione Basilicata applichi le deroghe consentite dal Decreto Legge n.1/2025 per preservare gli istituti scolastici esistenti e tutelare le comunità locali, già provate da anni di ridimensionamenti.”
Il Decreto Legge n.1/2025 prevede infatti la possibilità, per l’anno scolastico 2025/2026, di attivare un numero aggiuntivo di autonomie scolastiche pari al 2,99% del contingente di Dirigenti scolastici e DSGA. Per la Basilicata, ciò consentirebbe di mantenere inalterato il numero attuale di istituzioni scolastiche, evitando le soppressioni previste.
“Ignorare questa possibilità – prosegue Giordano – sarebbe un errore gravissimo, sia dal punto di vista educativo che sociale. La Regione ha l’opportunità concreta di evitare ulteriori danni al sistema scolastico e deve agire con senso di responsabilità. Invitiamo l’assessore Cupparo e la Giunta regionale a rivedere l’atto approvato il 30 dicembre 2024, applicando la deroga per salvaguardare il futuro delle nostre scuole e dei nostri giovani.” Giordano conclude ricordando che la scuola rappresenta un presidio fondamentale nelle aree interne e montane della Basilicata, dove l’abbandono di servizi essenziali rischia di aggravare lo spopolamento e le disuguaglianze territoriali.