L’Associazione Libera è una boccata di ossigeno nell’aria che si respira

21 gennaio 2025 | 13:48
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L’Associazione Libera è una boccata di ossigeno nell’aria che si respira
Il manifesto dell'Associazione Libera

Tappezzata la città di Potenza con un manifesto esplicito che richiama a riflettere su quanto sta accadendo non solo in città, ma in tutta la regione. La politica risponda e i cittadini aprano gli occhi

L’Associazione Libera ha tappezzato la città di Potenza con un manifesto esplicito che richiama i cittadini a riflettere su quanto sta accadendo non solo in città, ma in tutta la regione. Il tono dell’iniziativa testimonia una particolare preoccupazione che sarebbe sbagliato tenere ai margini del dibattito pubblico. Se Libera alza i toni in questa fase, a preoccuparsi devono essere soprattutto i cittadini. Bene ha fatto l’Associazione a riaccendere i riflettori anche sugli ultimi episodi da cui emergono ambigue e pericolose saldature tra vasti settori della politica delle istituzioni e dell’imprenditoria. Per noi che descriviamo da anni il “sistema Basilicata” e ne denunciamo anomalie e devianze, l’ennesima dura presa di posizione di Libera rappresenta, oggi, una boccata di ossigeno.

Una boccata di ossigeno che ci aspettavamo arrivasse dalla politica e dalle istituzioni. Tranne rare eccezioni, in queste settimane abbiamo assistito a dichiarazioni più o meno nette di esponenti politici limitate alla vicenda dell’intitolazione del belvedere di Potenza un esponente di Forza Nuova. Perciò circoscritte a una questione politica. Nessuna forza politica, fino ad oggi, ha pronunciato una parola chiara sul Gran Galà della fuffa: la rappresentazione plastica della saldatura tra certi mondi che in qualche modo e in misura diversa decidono le sorti della Basilicata. Nessuno ha contestato pubblicamente la partecipazione dei massimi esponenti delle istituzioni e della politica a quella festa.

Il gesto simbolico di chi non ha accettato l’invito non è sufficiente. Occorre prendere posizione alla luce del sole. E’ importante che uomini delle forze dell’ordine, imprenditori, politici, giornalisti spieghino ai cittadini le ragioni per cui hanno partecipato al Gran galà dell’ambiguità. Un contesto in cui i giornalisti danno del tu al potere e viceversa. Una cena elegante dove parlamentari, consiglieri regionali, “editori”, imprenditori per ragioni ignote all’opinione pubblica si abbracciano, si stringono la mano, ridono, si compiacciono, consumano una cena fianco a fianco.

E’ importante, allo stesso modo, che gli esponenti delle istituzioni e dei partiti che, dignitosamente, hanno declinato l’invito, prendano posizione e chiedano chiarimenti ai loro colleghi che si sono precipitati a recitare una parte da coprotagonisti in una commedia che apre una voragine sulla credibilità della cosiddetta classe dirigente lucana e soprattutto scava un abisso tra cittadini e istituzioni.

Il tema dell’intitolazione degli spazi pubblici a personaggi improbabili è argomento serio. E la questione va posta anche a tutti gli altri sindaci che quell’intitolazione l’hanno già concessa. Perché il fatto che Bonaventura Postiglione fosse un esponente di Forza Nuova, non può valere soltanto per la città di Potenza: la questione riguarda anche Lauria e tutti gli altri Comuni, oltre la Regione Basilicata, che hanno già messo in atto il provvedimento.

Tuttavia, serietà per serietà, la questione più importante è stata sollevata, oltre che da questo giornale, dall’Associazione Libera: una certa sottocultura della mafiosità ha ormai raggiunto livelli di guardia.  E’ su questo che la politica è chiamata a rispondere, senza fare melina. Manifesto Libera

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