La Basilicata è sistemata per le feste

27 gennaio 2025 | 14:59
La Basilicata è sistemata per le feste
Foto AI

“Chi scende a compromessi, chi a patti, chi a comprare le sigarette, chi a buttare l’immondizia, chi in piazza, ma nessuno scende dal piedistallo”

Patto per il rilancio, patto per lo sviluppo, patto per la crescita, patto per il lavoro, accordo sull’acqua, tavolo della trasparenza, tavolo di crisi, protocollo di intesa, e possiamo continuare così per tutto l’ultimo trentennio almeno. Tanti patti tra istituzioni, sindacati, industriali, governo, enti locali e mai nessuno che dica che fine abbiano fatto quelle belle parole illustrate ogni volta in pompa magna in saloni affollati da giacche e cravatte. Mai nessuno che abbia dato conto del percorso e dei risultati. Sembra che quelle firme siano state messe sulla sabbia.

Un po’ di visibilità, vecchie chiacchiere vestite a nuovo, qualche slide ad effetto e la paccottiglia è servita. Ma non basta. Ci hanno propinato anche i tavoli. Tavolo per l’occupazione, tavolo per l’agricoltura, tavolo per la ricerca e l’innovazione, e così via. Patti per primo, tavoli per secondo. Ma non basta. Ci hanno inondato di protocolli d’intesa di ogni specie. E che dire degli accordi di collaborazione? Gli accordi restano e la collaborazione scompare.

A sedersi all’angolo dei protagonisti, specie nell’ultimo ventennio, sempre le stesse persone, che con una faccia tosta specializzata, continuano ancora a sfornare patti. Siamo diventati un pattificio.

Intorno a loro, esperti dell’ultima ora ben foraggiati per mezza giornata di lezione su dati, metodologie, strategie. Presidenti di qua e di là, direttori di sopra e di sotto pronti all’orgasmo logorroico davanti a una platea di bocche aperte. Esercizi retorici per mostrare i muscoli del cervello agli astanti annoiati che non vedono l’ora di esercitarsi a loro volta.

Ogni volta è la prima volta. Dieci anni fa si trattava di un “Patto storico, che segna la svolta, che finalmente risolverà l’annosa questione”. E dieci anni dopo di nuovo un Patto storico, che segna la svolta che finalmente risolverà l’annosa questione. Il Patto cambia il nome, loro non cambiano mai. Tra un decennio e l’altro, tra un anno e l’altro, non si sa mai che fine abbiano fatto la svolta e l’annosa questione. Anzi, la svolta ha sempre il passo del gambero e la questione è sempre più annosa.

E mentre loro “patteggiano” la Basilicata va in malora. Fatto sta che alcuni protagonisti dei patti, dei tavoli e dei protocolli sono sempre in sella, magari cambiando cavallo e finimenti. Nel frattempo alcuni di loro, come tradizione comanda, hanno anche sistemato mogli, mariti, amanti, affini e collaterali. Ma la Basilicata non è ancora sistemata, se non per le feste. “Chi scende a compromessi, chi a patti, chi a comprare le sigarette, chi a buttare l’immondizia, chi in piazza, ma nessuno scende dal piedistallo”.

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