Il sindaco di Potenza prova a cavarsela con la retorica da osteria

6 gennaio 2025 | 18:43
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Il sindaco di Potenza prova a cavarsela con la retorica da osteria
Vincenzo Telesca

Con un lungo comunicato stampa diffuso il giorno della Befana ci spiega, a sua insaputa, perché è inadeguato a ricoprire la carica di primo cittadino

Nel suo comunicato stampa Vincenzo Telesca inciampa sin dalle prime battute: “chiedo la pacificazione dopo le sterili querelle su McDonald’s, affidamenti e intitolazione a Postiglione.” Ecco, per il sindaco il dibattito pubblico e le critiche al suo operato sono “sterili” querelle. Ancora peggio quando definisce “polemiche” le critiche. A seguire una lunga, noiosa e forzata giustificazione delle sue recenti e contrastate decisioni. Usa un linguaggio tipico di chi pensa che i cittadini, e i giornalisti che lo criticano, siano degli imbecilli. Siamo costretti a riportare integralmente il suo lungo comunicato stampa affinché possiate leggerlo e comprendere le nostre considerazioni critiche. Clicca qui

“Mai bisogna perdere il lume della ragione e trasformare il dibattito in violenza verbale”. Non si capisce di quale dibattito parli Telesca: in questi giorni è stato sempre in silenzio, dunque non c’è stato dibattito. Non si capisce quali siano i toni violenti. La stampa libera non ha usato toni violenti. Il sindaco non confonda i social con i mezzi di informazione.

“I toni diffamatori e al limite del delinquenziale sulla questione degli affidamenti non sono tollerabili e non mi riferisco solo a chi fa politica attiva, ma anche a qualcuno che la fa in maniera strumentale sotto altre spoglie.”  Il sindaco quereli chi usa toni diffamatori. Per Telesca la critica è intollerabile e strumentale. A questo punto gli indizi della sua ignoranza politica sono abbondanti.

Prova a giustificarsi sugli affidamenti diretti deliberati alla vigilia del capodanno: “Quanto alle contestazioni sugli affidamenti, pochi spiccioli rispetto al bilancio di un Comune Capoluogo, non sono meravigliato del modo e delle fandonie che organi strumentali da tempo ormai usano nei confronti di questa parte politica”. Sì, pochi spiccioli, non sappiamo il metro che usa il sindaco. “Ricordo a chi fa finta di averlo dimenticato che fino ad oggi il mio lavoro è stato proprio quello di gestire appalti pubblici”. Nessuno lo ha dimenticato, caro sindaco, anzi, tutti lo ricordano anche perché continua a farlo con la stessa competenza di sempre: occuparsi di appalti pubblici. È la sua passione.

E lei è stato così bravo da deliberare l’affidamento di servizi e forniture con una delibera del 31 dicembre, tanto per non perdere i finanziamenti! Ma che bravo. Peccato che a beneficiarne siano state le imprese e le ditte che in qualche modo avrebbero avuto a che fare con la sua campagna elettorale. Ma lei è uomo che difende con orgoglio il localismo, affermazioni che lasciano una scia di dubbi: “Chi pensa che la mia amministrazione possa favorire imprese che in questo territorio non vivono, non operano e non pagano le tasse, se ne deve fare una ragione: non sarà mai così.” “Favorire?” Ma lo sa che questa parola non si dovrebbe usare?  Lei non favorirà chi non abita a Potenza e chi non paga le tasse in loco, e allora chi favorirà?

Ed eccolo sul Belvedere dedicato a Nino Postiglione. Il sindaco chiama in causa il centro sinistra dell’opposizione a Guarente e quello della sua maggioranza. Una chiamata in “correità” giustificata dal silenzio che il Pd e gli altri tasselli di sinistra ci hanno regalato in questi giorni riguardo alla controversa dedica di uno spazio pubblico a un discusso e discutibile personaggio. “Sul belvedere Nino Postiglione la Giunta, che ha votato il provvedimento all’unanimità, ha operato nel giusto sia in termini legale che sostanziali! Non appena sarà possibile, infatti, organizzeremo la cerimonia di intitolazione, come recentemente fatto anche per altri importanti conterranei che hanno dato lustro ai nostri territori. Era da 4 anni che tutto il centro sinistra potentino si batteva per questa intitolazione. Ricordo che la mozione per intitolare un luogo della città a Nino Postiglione la presentammo nel 2021.”

Qui gli argomenti per giustificare la decisione si espandono: Scrive Telesca: “Fu la REA – RadioTv Europee Associate, organizzazione avente circa 500 emittenti, che a seguito di un’indagine conoscitiva, scoperto un documento del gennaio del 1973, certificò che la prima Radio Libera in Italia denunciata alla Camera di Commercio fu Radio Potenza Centrale. E per questo motivo la REA chiese a tutte le amministrazioni di Italia di individuare un luogo dove celebrare le Radio libere, nel ricordo del suo pioniere, visto il ruolo fondamentale di Postiglione nella battaglie di libertà e legalità che portarono alla storica sentenza della Corte Costituzionale che nel 1976 liberalizzò l’etere.” Lei sindaco è libero di non aderire alla richiesta della REA, perché ha aderito?

A questo punto Telesca si fa portavoce dei Postiglione: “A questa proposta risposero positivamente da tutta Italia, con intitolazioni di piazze, stadi, sale stampe, mozione e quanto altro: da Varese a Cinisi in provincia di Palermo, quest’ultimo paese natio di Peppino Impastato, vittima della mafia, ucciso proprio per le denunce che fece con la sua Radio Aut alla fine degli anni 70”. Grave che anche lui, sindaco della città e di tutti i cittadini, usi impropriamente la memoria di Peppino Impastato per giustificare una decisione ingiustificabile. E così si riaffida alla chiamata in “correità” dei suoi presunti sodali: “A qualcuno che fa il distratto, devo ancora ricordare che sempre nel 2021 tutto il centro sinistra potentino fu compatto e dopo qualche mese dalla mozione fece una interrogazione a firma dei consiglieri Bianca Andretta, candidata sindaco del csx, Angela Blasi, Roberto Falotico, Francesco Flore, Angela Fuggetta, Rocco Pergola, Pierluigi Smaldone e il sottoscritto per sollecitare l’Amministrazione a intitolare un luogo a “Postiglione, un figlio illustre della città di Potenza” (testuale).”

Noi ci fermiamo qui. Leggete con attenzione il testo del suo comunicato stampa e capirete che Telesca, oltre che arrampicarsi sugli specchi, ammette senza saperlo di essere un sindaco inadeguato, mediocre, senza spessore e senza argomenti. Non ha il coraggio delle scelte, appare come un politico legato alle scadenze delle promesse elettorali e sembra al centro di una ignota ragnatela di interessi. Intanto, ricordiamo che aveva promesso di chiarire con una conferenza stampa la questione dell’acquisto degli immobili dal Comune quando lui era consigliere comunale. Vorremmo anche sapere il motivo per cui è stato uno dei più visibili protagonisti della festa-bisbocciaorganizzata dai figli di Nino Postiglione il 23 dicembre scorso.