Ieri e oggi di Carlo Levi: dal fascismo al declino della Basilicata
A cinquanta anni dalla morte di Carlo Levi la sua esperienza, i suoi racconti, le sue lotte servono a decifrare anche la situazione attuale della regione
A cinquanta anni dalla morte di Carlo Levi la sua esperienza, i suoi racconti, le sue lotte servono a decifrare anche la situazione attuale di una regione che dagli anni 50 dello scorso secolo era uscita dalla miseria e dal latifondo per poi raggiungere traguardi importanti.
Dopo una riforma agraria dimezzata, il primo polo industriale voluto da Mattei, l’irrigazione e l’acqua per tutti, l’aumento dei redditi e dell’occupazione, anche a seguito della vertenza Basilicata, le infrastrutture i servizi ottenute per una buona amministrazione della Regione a seguito della capacità delle forze democratiche, anche divise per ruoli di fare gli interessi delle popolazioni.
Poi il sisma: generatore di interessi di gruppo di speculatori, specialmente del Nord e faccendieri della pubblica amministrazione locale, impegnati nel drenaggio di risorse pubbliche e rapine. Tante spese poca resa per le attività produttive salvo la ricostruzione dei centri storici per la collaborazione di Regioni come l’Emilia ed il Friuli.
Poi la Fiat e l’Eni. La prima mantenne gli impegni produttivi e occupazionali, la seconda scelse la strada del prelievo con impianti non innovativi e distribuzione di sub appalti che portarono poi anche ai noti sversamenti.
Inquinamenti e nessun investimento di chimica fine e derivata. Solo compensazioni. La storia recente di Stellantis, della crisi idrica, dell’aumento della povertà, dello spopolamento e del declino di Unibas disegna un paesaggio urbano ormai decotto anche dal disimpegno elettorale di votanti e dalla presenza di un galoppante trasformismo che degenera oltre modo nella gestione dei resti di organismi ed enti.
ultimamente tutto questo è condito da un provincialismo che sfocia in sagre, premi, festival per la ricerca di spazi dell’apparire per ottenere un incarico, una consulenza, una medaglia un vicolo oppure uno spazio pubblico anche a costo di barare. Indossare un abito da sera da tempo conservato negli armadi diventa un ambizione, al tempo della ragione triste.
Ecco che torna Levi per dire a tanti: tornate a lottare, ad impegnarvi prima che della Basilicata non resti nulla. Pietro Simonetti – CESERS