Estorsione con metodo mafioso, un arresto a Matera
Le indagini coordinate dalla Dda di Potenza sono state condotte dalla Polizia di Stato
Nella mattinata odierna, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Potenza, la Polizia di Stato ha dato esecuzione, a Matera, ad un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio Gip del locale Tribunale nei confronti di T.V. – già condannato in via definitiva in qualità di partecipe all’associazione a delinquere di stampo mafioso denominata clan “Zito – D’Elia” operativa negli anni novanta nel comune di Montescaglioso e, più in generale, nella provincia di Matera – ritenuto responsabile del delitto di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di C.D.
Il 24 dicembre 2024 la vittima, responsabile amministrativo di una società che si occupa nella raccolta dei rifiuti solidi urbani nel comune di Matera, si è recata negli uffici della Squadra Mobile di Matera, denunciando al tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso compiuta ai suoi danni da T.V. il quale, più volte, dallo scorso mese di settembre, si era recato presso i suoi uffici e aveva avanzato indebite richieste di assunzione nella stessa società, seguite da inequivoche ed esplicite minacce di gravi ripercussioni qualora la sua richiesta non fosse stata accolta.
Il provvedimento è stato adottato all’esito dell’attività d’indagine – coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza – condotta dalla Polizia di Stato che ha permesso di ricostruire, a livello di gravità indiziaria, la dinamica del fatto ed individuare il presunto autore che, è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Durante le indagini sono state acquisite informazioni provenienti dai colleghi presenti sul posto di lavoro che, in più occasioni hanno visto T.V. presentarsi presso i loro Uffici dove interloquiva con la vittima, nonché le immagini delle telecamere di videosorveglianza dell’azienda e del Comune di Matera sulla cui base è stato possibile riscontrare la convergenza di quanto dichiarato dalla vittima con la presenza dell’indagato sul luogo di lavoro nonché, ancora più di recente, il 2 gennaio scorso, l’inquietante “inseguimento” fatto dall’indagato T.V. ai danni della vittima per le strade del centro urbano di Matera, che veniva poi raggiunta e avvicinata, ancora una volta, all’interno delle sede aziendale.