Falsi titoli di studio: arresti a Potenza
E’ scattata all’alba l’operazione della Guardia di Finanza coordinata dalla Procura potentina: ai domiciliari sette persone, altre cento indagate a piede libero
La Guardia di Finanza di Potenza, coordinata dalla Procura, ha eseguito sette misure cautelari nei confronti di altrettante persone indagate per associazione per delinquere finalizzata ai reati di falso. Altre cento persone sono indagate a piede libro.
Al centro delle indagini, coordinate dalla Procura di Potenza, un “sistema fraudolento mirato a un facile, quanto illecito, sistema finalizzato a conseguire titoli di studio e abilitazioni professionali”.
Circa cento militari delle Fiamme Gialle sono stati impiegati sul territorio nazionale per dare esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari, emessa dal Gip di Potenza, che ha disposto 7 arresti domiciliari nei confronti di altrettanti indagati accusati di associazione per delinquere finalizzata ai reati di falso, nonché il sequestro di titoli di studio e/o abilitazioni professionali ideologicamente falsi nei confronti di oltre un centinaio di soggetti, anch’essi tutti indagati, beneficiari di tali attestazioni sequestrate dai finanzieri.
Le misure restrittive della libertà personale -ha fatto saper in una nota il procuratore Maurizio Cardea-trovano giustificazione nella gravità delle condotte realizzate, come ricostruite dalla Polizia Giudiziaria nel corso delle indagini, e avvalorate, in un solido archetipo probatorio, dai magistrati inquirenti nella richiesta di misura cautelare.
Le indagini, svolte anche con l’ausilio delle più moderne tecnologie investigative, hanno permesso di disvelare un complesso sistema illecito, avente a oggetto la frequenza di diversi corsi di formazione, corsi di laurea, percorsi formativi funzionali al conseguimento di certificazioni/qualifiche, utili all’incremento del punteggio attribuito ai candidati al momento dell’inserimento nelle graduatorie elaborate nell’ambito di concorsi pubblici e, più nello specifico, per svolgere diverse funzioni lavorative.
I promotori dell’associazione -fa sapere ancora la Procura- hanno svolto un vero e proprio ruolo di scouting della clientela, localizzata in ben 6 Regioni d’Italia (Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Sicilia e Basilicata) intrattenendo, altresì, rapporti con altri istituti formativi localizzati tra le province di Potenza e Napoli, gestiti sempre da correi, in grado di assicurare, con assoluta certezza, a svariati fruitori dei servizi offerti il conseguimento di certificazioni e/o qualifiche professionali riconosciute a livello nazionale ed europeo in ambito informatico, svolgendo gli esami on-line, sostituendosi ai discenti nel corso delle prove d’esame, di modo da alterarne gli esiti, anche raggirando i sistemi di sicurezza così inducendo la scuola al rilascio delle certificazioni attestanti, in maniera mendace, competenze non attribuibili, in concreto, al soggetto esaminando; in ambito universitario, manipolando l’esito degli esami previsti dal piano di studio riferiti a corsi di laurea on line – a cui lo studente era iscritto ,- svolgendo, da remoto, le prove, mediante l’applicativo “Iperius Remote”, raggirando i sistemi di sicurezza e alterandone gli esiti; in ambito sanitario, attestando falsamente la presenza di alcuni studenti durante il tirocinio, a partecipazione obbligatoria, per il conseguimento della qualifica Operatore Socio Sanitario, e/o fornendo loro supporto durante le prove d’esame, in modo da alterare il regolare svolgimento dei corsi e/o delle prove finali.
Le persone arrestate sono: Ilaria Galotta 31enne di Potenza, Stefano Dragonetti, 32 anni di Potenza, Vincenzo Macera, classe 1979 di Pompei, Fortuna Francesca Infante, classe 1984 di Terzigno; Anna Macera, classe 1999 di Pompei, Nicola Amabile, classe 1976 di San Pietro al Tanagro, Emilia Grassi, classe 1982 di Polla.