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Stellantis Melfi: “Non lavoriamo dal 7 novembre, perché?”

9 dicembre 2024 | 18:31
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Stellantis Melfi: “Non lavoriamo dal 7 novembre, perché?”
Foto di repertorio

Sale la preoccupazione tra gli operai del Montaggio, turno A, per una ‘rotazione’ che li lascia a casa ormai da troppo tempo. Visto lo tsunami che si sta abbattendo sull’Indotto “non ci sentiamo per niente tranquilli”

Mentre davanti ai cancelli, nell’Indotto, è in corso il presidio dei 90 operai licenziati (Logitech e Teknoservice) continuano a giungere notizie poco rassicuranti anche dalla fabbrica madre di Stellantis, a San Nicola di Melfi. Evidentemente il sistema dei turni, dettato dalla Cassa integrazione ‘a rotazione’, non sta ruotando affatto per un numero cospicuo di lavoratori. “Perché non ci chiamano al lavoro dal 7 novembre?”. Così un operaio del Montaggio, turno A, il quale scorre il calendario dei giorni lavorati. E per arrivare alle giornate segnate in verde (lavorate), scrolla il suo WatsApp sino ai primi di novembre. Troppo, un’eternità, in una fase così concitata per l’universo Stellantis. Ne avevamo dato conto già la scorsa settimana, di questa apparente anomalia che ha toccato l’intero turno a del Montaggio, pensando che qualcosa si sarebbe mosso, che fosse stato un solo un caso, e invece stessa musica anche questa settimana. Ancora tutti a casa.

“Non era mai accaduto in 30 di lavoro qui, che non venissimo chiamati sulla linea per un tempo così lungo, ormai abbiamo superato ampiamente il mese, non sappiamo cosa pensare, ora iniziamo a preoccuparci sul serio”. Una tensione mista a insicurezza che si acuisce proprio nella fase più calda per la multinazionale. E proprio mentre su tutte le tv si vedono gli operai in presidio davanti ai cancelli. “Dopo le dimissioni di Tavares pare che tutto stia precipitando in fretta”, confessa l’operaio che ci ha contattati. Lui e i suoi colleghi, dicevamo, non capiscono perché il sistema della turnazione li stia penalizzando in questo modo, tenendoli a casa dal 7 novembre. “Parlando con alcuni colleghi dello stesso turno, nessuno sa spiegarsi cosa stia accadendo, eppure il nostro turno è essenziale per far camminare la linea, mai accaduto prima, vuol dire che la produzione va estremamente a rilento, che mancano gli ordini, altrimenti non si spiega”. Sarebbe filtrato il rumor per cui entro la fine dell’anno “un altro paio di giornate ce le faranno fare”. Troppo poco per placare gli animi. Anzi, questo tipo di informazioni ufficiose che giungono, alimentano ulteriore incertezza. “Sembra che dobbiamo elemosinare qualche giornata di lavoro, neanche fossimo dei mendicanti”, è l’affondo. Già, mendicanti di lavoro.

Assurdo e poco edificante anche sul piano della dignità. “In modo indiretto ci è stato detto che ormai i turni non funzionano più come nei mesi passati, ma a questo punto è necessario che ci spieghino come funzionano, cosa sta succedendo, e perché questa pausa che va avanti da oltre un mese. Così, senza lavoro, le settimane diventano lunghe e angosciose”. E visto cosa sta accadendo intorno a Stellantis, la pioggia di licenziamenti nella Logistica, la preoccupazione sale alle stelle. Non sarà un Natale semplice. Non lo sarà per i 400 lavoratori della Logistica licenziati lungo tutto lo ‘Stivale’ nei giorni scorsi, ma non lo sarà neanche per gli operai diretti di Stellantis. A Melfi più che mai. Visto che il futuro dello stabilimento lucano è tutto legato al passaggio all’elettrico. Una scommessa che appare sempre più come un grande salto nel buio.