Stellantis, Carlos Tavares si è dimesso
Il Cda le accetta. Ecco perché l’AD lascia. E Melfi, nonostante tutto, non può esultare
Carlos Tavares si sarebbe dimesso pee causa del crollo dei profitti e delle vendite negli Stati Uniti. Nel terzo trimestre i ricavi del gruppo sono crollati del 27%. Queste le indiscrezioni. Il super manager lascerà la sua posizione perché le sue opinioni sul futuro della casa automobilistica divergono da quelle di altri dirigenti e da alcuni azionisti. Infatti, non sono pochi gli addetti ai lavori che sostengono che l’uscita di Carlos Tavares sia necessaria per placare la furia degli azionisti, stante le evidenti difficoltà economiche in cui versa Stellantis. Entro la prima metà del 2025 Tavares sarà sotituito. Nel frattempo alla guida del Guppo ci sarà un Comitato Esecutivo presieduto da John Elkann che assumerà le funzioni già attestate a Tavares. Secondo dati recenti Stellantis nel terzo trimestre 2024 ha registrato un crollo del 27% dei ricavi, equivalenti a circa 33 miliardi di euro. Le consegne consolidate si sono fermate a quota 1,148 milioni vetture, in calo di 279.000 unità, ovvero una diminuzione del 20% rispetto all’anno precedente. Cosa accadrà a Melfi? Lo capiremo meglio nei prossimi giorni. Tuttavia, le indiscrezioni che trapelano negli ambienti borsistici non lasciano immaginare un futuro roseo per gli stabilimenti italiani. Staremo a vedere.
Intanto, il segretario generake della FIM-CISL, Ferdinando Uliano, dichiara che ” Le dimissioni dell’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, rappresentano un momento di svolta per l’azienda e per il settore automobilistico italiano. Negli ultimi mesi, abbiamo riscontrato significative distanze rispetto alla necessità di migliorare il piano industriale per il nostro Paese. In particolare, ci siamo trovati di fronte a un peggioramento tangibile della situazione produttiva, con volumi in calo e impatti negativi sull’occupazione, aggravati dal crescente ricorso agli ammortizzatori sociali. Queste criticità ci hanno spinto, insieme a Fiom e Uilm, a proclamare unitariamente per il 18 ottobre scorso uno sciopero con una manifestazione nazionale del settore auto, per sollecitare un intervento del Governo” E aggiunge: “Ora, più che mai, diventa fondamentale individuare rapidamente un nuovo amministratore delegato che possa rispondere positivamente alle istanze da noi poste e che possa in tempi brevi aprire con noi il confronto necessario per rispondere positivamente alle nostre richieste.”