Sciopero generale 13 dicembre, Usb: “contro l’economia di guerra del Governo Meloni”
Anche da Potenza una delegazione parteciperà alla manifestazione nazionale di Roma
Anche da Potenza una delegazione parteciperà alla manifestazione nazionale di Roma in occasione dello sciopero generale indetto dalla Usb, Unione Sindacale di base. Sono tante le ragioni che hanno portato l’Usb a indire lo sciopero generale e generalizzato del prossimo 13 dicembre-spiega la coordinatrice lucana Rosalba Guglielmi che aggiunge: uno sciopero di tutte le categorie pubbliche e private, con manifestazioni a Roma e Milano. Tra le categorie ricordiamo quella dei trasporti su cui Salvini ha fatto calare l’ennesima precettazione, quella dei lavoratori pubblici colpiti da un taglio generalizzato alla spesa, che significa soprattutto tagli ai servizi, compreso il servizio sanitario nazionale per cui nel 2025 continua il disinvestimento pubblico e viene accertato dalla Corte dei Conti che per il 2023 oltre 43 miliardi di spesa sanitaria è stata pagata direttamente dai cittadini. La categoria Pubblica che come tante altre del settore privato sono interessate da aumenti contrattuali ridicoli che non riescono a far recuperare neanche un terzo dell’inflazione che ha eroso abbondantemente il loro potere d’acquisto. Sciopera anche la categoria di fatto dei precari e dei lavoratori in nero, dei nuovi lavoratori poveri e del popolo delle false partite IVA.
“Precariato, appalti, turni massacranti: in Italia si vive per lavorare e si muore! I due ultimi lavoratori lucani morti nell’incendio di Calenzano-ricorda Guglielmi- rappresentano solo parte della messe sacrificale che si è costretti a pagare per guadagnarsi ormai il classico tozzo di pane, con i salari che per sempre più persone non riescono a coprire le spese per i fitti, le bollette, per garantire lo studio ai propri figli e il diritto alla salute. Mentre il governo Meloni plaude alle magnifiche sorti cui sta conducendo il paese mistificando i dati reali della crescita e dell’ occupazione, ignorando gli oltre 5 milioni di persone ridotte alla povertà assoluta e i quasi 2 milioni di pensionati con la pensione minima di poco più di seicento euro al mese per vivere.
Intanto le conseguenze di una deindustrializzazione progressiva che riguarda l’Italia e non solo, nell’ Europa che ha accettato prona i diktat militaristi degli USA contro i propri stessi interessi economici, nella nostra regione stanno assumendo proporzioni catastrofiche con la crisi Stellantis partita adesso con i licenziamenti degli operai della logistica che potrebbe rappresentare il tracollo produttivo e sociale di un’intera area regionale. Intanto agli operai della “ex FIAT” sembra restare solo la scelta tra un risarcimento liquidatorio e la prospettiva di una cassa integrazione straordinaria a 800 euro al mese che si riuscirà a strappare sui tavoli governativi: l’Usb settore industria da Acciaierie Italia a Stellantis da Marcegaglia a Piaggio sciopera per chiedere un intervento straordinario sull’automotive, delle politiche di ripensamento della mobilità in funzione di quella sostenibile, sulla pianificazione delle infrastrutture, sulle politiche energetiche a tutela dei settori energivori, in particolare la Siderurgia.
Mai come ora -conclude la sindacalista-è necessario combattere e organizzarsi per la difesa dei propri diritti, riacquistare fiducia nell’azione collettiva e non disinteressarsi, come visto con la crisi idrica, delle scelte politiche che riguardano le nostre vite presenti e marcheranno il nostro futuro.