Operai morti all’Eni di Calenzano, il cordoglio dei sindacati

Cisl Basilicata: Siamo sgomenti. Fiom Cgil: Urgono interventi di istituzioni nazionali e regionali
«Siamo sgomenti per questa ennesima tragedia sul lavoro e ci stringiamo alle famiglie delle vittime. È inaccettabile questo bilancio di sangue che sembra non avere fine. Altre viste spezzate, altre famiglie distrutte, altro dolore. Ci aspettiamo indagini rigorose per un rapido accertamento delle circostanze e delle responsabilità che sono alla base di questo episodio, costato la vita a cinque lavoratori, tra i quali i lucani Gerardo Pepe e Franco Cirelli, mentre un altro giovane lucano, Luigi Murno, è ricoverato in gravi condizioni. Resta l’agghiacciante consapevolezza che non tutto il possibile è stato fatto per evitare questo gravissimo incidente. È evidente che anche in questo caso non c’entra il destino, ma una probabile falla nelle procedure di sicurezza in un settore notoriamente ad altissimo rischio. Dietro questo genere di episodi c’è anche l’insensata rincorsa dell’efficienza a tutti i costi che alimenta la catena di appalti e sub appalti e che produce un generale allentamento delle maglie della sicurezza. È ora di dire basta e di aprire una riflessione collettiva su un modello economico che ha messo al centro il profitto e che non è più sostenibile sul piano umano oltre che su quello ambientale. E serve farlo al più alto livello istituzionale. L’impegno per la sicurezza nei luoghi di lavoro deve essere politico prima ancora che amministrativo. Ci sono stati avanzamenti negli ultimi anni sul piano legislativo, come la patente a punti per le imprese fortemente sostenuta dalla Cisl, ma le leggi, anche le più severe, per essere efficaci devono essere sostenute sul piano culturale, con più formazione e sensibilizzazione, e da una rete di controlli che deve essere capillare». Lo afferma in una nota il segretario della Cisl Basilicata, Vincenzo Cavallo.
“La Fiom Cgil Basilicata si stringe alle famiglie delle vittime dell’incidente al deposito Eni di Calenzano, che ha coinvolto tre lavoratori lucani, tutti e tre dipendenti dell’azienda Sergen di Grumento Nova, in appalto all’Eni per lavori di manutenzione. L’ennesima strage sul lavoro, dove ancora una volta, come troppo spesso accade, a perdere la vita sono lavoratori della catena di appalti e subappalti. Alla luce di questa ennesima tragedia, è necessaria una forte azione di contrasto alle morti sul lavoro da parte delle istituzioni nazionali e regionali, con un coinvolgimento attivo delle imprese che scaricano sui lavoratori i costi di produzione, ritenendo la sicurezza un costo e non un investimento. Facciamo appello alla Regione Basilicata e al prefetto perché ci sia più vigilanza, specie nelle imprese in appalto e subappalto. Come Fiom Cgil continueremo la nostra battaglia al fianco dei lavoratori e delle loro famiglie. Adesso è il momento del silenzio e del cordoglio. Ci sarà poi il tempo per verificare eventuali responsabilità che, se accertate, dovranno essere perseguite”. Lo afferma la segretaria generale Fiom Cgil Basilicata Giorgia Calamita.