La verità sulla Torre di Satriano
“Non è stato rinvenuto un atto con cui l’Amministrazione comunale ha modificato la denominazione dell’area archeologia Torre di Satriano. L’uso della denominazione di Torre di Satriano “in Tito” viene effettuato a soli fini di carattere comunicativo”
Di seguito il comunicato del Comitato Pro Torre di Satriano, a firma di Michele Brancato, Rocco Potenza e Donato Vallano che fa luce sulla questione del cambio di denominazione del sito archeologico in Torre di Satriano in Tito
A pochi giorni dal Natale, finalmente una bella notizia. Una notizia confortante per noi e per coloro che ci hanno sempre creduto.
Parliamo del sito archeologico Torre di Satriano, considerato uno dei siti più suggestivi della regione dal punto di vista paesaggistico e simbolo imprescindibile ed ancestrale della nostra comunità. Da troppi anni però, inspiegabilmente, l’istituzione locale ha accettato, senza mai prendere una posizione, la modifica della denominazione dell’area archeologica in Torre di Satriano in Tito. Esistono infatti documenti amministrativi che addirittura pare l’avrebbero favorita. Tali affermazioni trovano riscontro negli atti adottati con particolare riferimento alla D.C.C. di Satriano di Lucania n. 19 del 31.05.2021 con la quale, all’unanimità dei consiglieri presenti, si autorizzava il Sindaco a sottoscrivere la “Convenzione finalizzata alla messa in campo di azioni di valorizzazione del sito Torre di Satriano in Tito e di promozione e comunicazione del relativo patrimonio archeologico”.
Dunque, se in origine la modifica della denominazione Torre di Satriano in Tito faceva apparizione soltanto su cartelloni pubblicitari, poi su quelli stradali, sul sito istituzionale del Comune di Tito e sui reperti custoditi a Potenza, dal 2021 in poi, in assenza delle opportune verifiche, la predetta modifica veniva di fatto e senza alcuna ragione recepita nei documenti amministrativi prodotti dal Comune di Satriano di Lucania.
Il beneficio del dubbio, il sentimento di appartenenza, l’ostinazione nella ricerca della verità, ed in particolar modo l’incoraggiamento ricevuto dalla comunità satrianese ci hanno persuaso ad approfondire la ricerca per dimostrare, attraverso elementi oggettivi ed inconfutabili, che la modifica della denominazione Torre di Satriano in Torre di Satriano in Tito sarebbe frutto di una mera operazione di marketing territoriale, inopportuna e strumentale ad accentuare una inutile rivalità (cd. campanilismo) con l’unico intento di rimarcarne la proprietà. Dalla ricerca e dall’esame dei documenti, è emerso che il sito archeologico dove sorgeva l’antica Satrianum, risulta tutelato da tre decreti ministeriali, precisamente: decreto ministeriale del 9 gennaio 1970, del 20 luglio 1989 e del 23 dicembre 1997, decreto quest’ultimo di fondamentale importanza in quanto necessario ed “(…) indispensabile a sottoporre a vincolo ex lege n. 1497/1939 l’area archeologica pe garantirne la conservazione e di preservarla da interventi edilizi che potrebbero comprometterne irreparabilmente le pregevoli caratteristiche storiche, e paesaggistico ambientali”.
In tutti i decreti ministeriali menzionati l’area archeologica viene denominata ufficialmente “Torre di Satriano”. Ciò che è apparso singolare è che dalla ricerca non sono mai emersi atti successivi che autorizzano la modifica della denominazione Torre di Satriano rispetto a quanto sancito con i richiamati decreti ministeriali.
Pertanto, con l’intento di fare chiarezza e sempre con spirito di leale collaborazione, in data 12.09.2024, indirizzavamo una richiesta formale al Comune di Satriano di Lucania (acquisita al prot. n. 6056/2024) con la quale si chiedeva di far conoscere ovvero di chiarire ed accertare l’esistenza di un provvedimento di autorizzazione – a noi ignoto – che legittima il Comune di Tito ad utilizzare la denominazione “Torre di Satriano in Tito”.
Dispiace dover sottolineare che di fronte alla scelta di rispondere ad una legittima richiesta, l’amministrazione abbia preferito il silenzio totale facendo prevalere la solita mancanza di presa di posizione. Dispiace anche dover evidenziare che la nostra apertura ad un tentativo di collaborazione, con l’esclusivo intento di fare chiarezza, non abbia suscitato particolare attenzione da parte dell’amministrazione, ma ciò che ha destato forte perplessità riguarda proprio la convinzione errata secondo cui la denominazione Torre di Satriano in Torre di Satriano in Tito fosse stata addirittura autorizzata dalla Soprintendenza archeologica belle arti della Basilicata (ciò è emerso durante la serata di agosto 2023), affermazioni che a distanza di un anno possiamo smentire in maniera categorica.
A seguito del mancato riscontro alla nostra richiesta del 12.09.2024 indirizzata al Sindaco di Satriano di Lucania – che si ripete aveva l’unico scopo di far dialogare le due comunità e individuare una soluzione ragionevole – abbiamo fatto ricorso allo strumento dell’accesso civico generalizzato regolato dal d. lgs. n. 33/2013. In data 14.10.2024 formalizzavamo l’istanza al Sindaco del Comune di Tito. Nello specifico chiedevamo copia dell’atto di autorizzazione alla modifica della denominazione del sito archeologico “Torre di Satriano” in “Torre di Satriano in Tito” se esistente ed approvato/adottato. Seguiva una istanza di riesame avverso il silenzio del 21.11.2024 indirizzata al Segretario generale del medesimo comune. Particolare rilievo assume la nota di riscontro con la quale si precisava quanto segue: “(…) si comunica che non è stato rinvenuto un atto con cui
l’Amministrazione comunale ha modificato la denominazione dell’area archeologia Torre di Satriano. L’uso della denominazione di Torre di Satriano “in Tito” viene effettuato a soli fini di carattere comunicativo.
Finalmente, dopo circa 15 anni, possiamo comunicare alla comunità e a chi non ci ha mai creduto, a chi si è reso complice e a chi ha cercato di ostacolare la verità che la denominazione ufficiale del sito archeologico è Torre di Satriano. Una questione infine, quella sulla denominazione, che inspiegabilmente ha lasciato indifferenti per troppi anni l’istituzione locale e su cui noi abbiamo reputato giusto fare chiarezza. Se per alcuni cittadini era considerata questione noiosa ed irrilevante, a nostro avviso e di tanti cittadini invece meritava un approfondimento, non per principio, ma esclusivamente per sancire una verità, per lasciare una traccia storica ed evitare che tale uso improprio (Torre di Satriano in Tito) si potesse sedimentare nel tempo fino a prevalere sulla denominazione ufficiale.
A tal proposito riteniamo inoltre che la stretta di mano tra i due sindaci di Satriano e Tito, durante il servizio giornalistico sulla Torre, rappresenta certamente un gesto simbolico, ma è fondamentale che da questo incontro emerga un reale impegno per aprire un tavolo di confronto e di collaborazione permanente tra le due Amministrazioni. Solo attraverso un dialogo concreto e continuativo sarà possibile promuovere e valorizzare il
sito archeologico in modo efficace e condiviso, evitando che tale “scena” resti una mera formalità priva di sostanza. Contrariamente, ci aspettiamo che quel gesto simbolico rappresenti un autentico punto di partenza per azioni tangibili e sinergie durature, capaci di coniugare risorse, idee e
progettualità per il bene di entrambe le comunità e della Torre stessa.
La valorizzazione del sito archeologico deve essere accompagnata non solo da una comunicazione strategica e condivisa tra i due comuni, ma anche dalla cultura dell’appartenenza che renda piacevole vivere la comunità e farne parte. L’attuale informazione sull’area archeologica Torre di Satriano va recepita e la sua storia va raccontata in maniera univoca sui rispettivi siti istituzionali, ponendo rimedio alla confusione generata nel corso degli anni.
Fermiamo le inutili rivalità. Alla luce di quanto riportato è nostra intenzione esortare l’amministrazione locale ad attivarsi con l’amministrazione di Tito, oltre ad interessare il consiglio comunale di Satriano di Lucania a promuovere le azioni sopra specificate e proporre una revisione della convenzione firmata. La verità trionfa sempre. Basta cercarla. E’ solo questione di tempo! Per il Comitato Pro Torre di Satriano Michele Brancato, Rocco Potenza e Donato Vallano