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Eni Calenzano, per la Procura “condotte scellerate” dietro l’esplosione

11 dicembre 2024 | 13:01
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Eni Calenzano, per la Procura “condotte scellerate” dietro l’esplosione
L'esplosione nel deposito Eni di Calenzano

Tortorelli (Uil Basilicata): “allarmante la prima ipotesi della Procura di Prato”

“In attesa della ricostruzione del gravissimo incidente a Celenzano, le prime notizie sulle indagini che ipotizzano da parte della Procura di Prato “condotte scellerate” dietro l’esplosione di Calenzano destano grande preoccupazione”. Così il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli ricordando che il bilancio è pesantissimo con cinque morti, di cui due operai lucani – Gerardo Pepe, 45 anni, residente a Sasso di Castalda, e Franco Cirelli, cinquantenne di Cirigliano -della Sergen di Grumento Nova, impegnata in attività di manutenzione all’interno del sito – e 26 feriti di cui tre in gravi condizioni.

“Avvertiamo tutti-sottolinea Tortorelli-la necessità di conoscere cosa è realmente accaduto e che quindi siano accertate le reali cause dell’esplosione. A destare allarme è sempre l’ipotesi della Procura di Prato secondo la quale “sarebbe avvenuta una fuoriuscita di carburante nella parte anteriore della pensilina di carico, “in qualche modo dovuto alla chiara inosservanza delle rigide procedure previste”.

Per Tortorelli “l’ennesima strage di lavoratori diventi un punto di non ritorno in tema di sicurezza e prevenzione nel senso che si proceda in tutti i luoghi di lavoro, specie in quelli più complessi e rischiosi, ad una verifica rigorosa delle misure contenute nei piani di sicurezza. Su questo il ruolo dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, eletti dagli stessi lavoratori, va rafforzato perché siano messi nelle condizioni di esercitare ogni attività necessaria”.