Crisi idrica, “emergenza non si risolverà nemmeno dovesse piovere in abbondanza”
La Basilicata Possibile: “quali azioni di supporto, anche economico, si intende mettere in campo, per consentire a cittadini ed imprese di meglio affrontare un periodo di restrizioni che potrebbe essere anche molto lungo?”
In una nota la Basilicata Possibile fa il punto dell’emergenza idrica in Basilicata e chiede interventi strutturali e azioni di supporto anche economico per consentire a cittadini e imprese di affrontare le restrizioni
“Dai grafici (fin qui pubblicati solo da La Basilicata Possibile) dei dati reperibili dal sito ufficiale dell’Autorità di Bacino, è del tutto evidente che: i 29 comuni che fino al 2018 erano (ben) serviti dall’invaso del Camastra dal 2019 non possono più contare sul pieno funzionamento dell’invaso costretto, anche in presenza di piogge abbondanti, a rilasciare (senza poterli conservare) volumi di acqua (fino a 12 Mmc in pochi giorni) eccedenti il limite di invaso di circa gli 8-9Mmc; che le importanti opere di manutenzione necessarie (dal 2019) al ripristino del suo funzionamento potrebbero impiegare anni ad essere realizzate; che anche il supporto emergenziale delle acque del Basento potrebbe rivelarsi insufficiente in presenza di una stagione secca come quella passata.
Al di là delle preoccupazioni della popolazione riguardo alla effettiva qualità delle acque fornite oggi da Acquedotto Lucano che, pure, avrebbero richiesto una campagna informativa di ben altra portata e trasparenza, crediamo sia il caso, finalmente, di dire la verità e di agire di conseguenza.
Siamo di fronte a un’emergenza che non si risolverà (senza il ripristino della capacità di invasare della diga del Camastra) nemmeno dovesse finalmente piovere in abbondanza. Le conseguenze sulle imprese, l’agricoltura, il commercio, il turismo, l’Università, etc., possono essere incalcolabili.
È una situazione di vera emergenza economico-sociale che andrebbe innanzitutto pienamente riconosciuta e che dovrebbe stimolare una riflessione urgente su tutte le azioni da mettere in campo in modo da scongiurare un ulteriore desertificazione dei territori coinvolti.
Per esempio, se è vero che le prescrizioni ricevute dall’Ufficio Tecnico delle Dighe, impediscono di superare un livello di regolazione dell’invaso di 524,6 s.l.m. è stata valutata la possibilità di procedere d’urgenza con le operazioni di rimozione dei sedimenti che hanno ridotto le capacità di invaso di circa 10Mmc ? Rimuovere, anche con un deposito temporaneo, qualche milione di mc di sedimenti consentirebbe, senza superare i limiti prescritti dall’UTD, di recuperare una capacità di invaso della diga sufficiente ad affrontare la prossima stagione e ad attendere con minori disagi il completamento delle opere necessarie al ripristino del pieno funzionamento dell’invaso.
Per esempio, quali interventi urgenti intende mettere in campo AL per la riduzione delle perdite dalle tubazioni? Anche ridurre le perdite significa aumentare la disponibilità quotidiana di acqua. E, nel frattempo, quali azioni di supporto, anche economico, si intende mettere in campo, per consentire a cittadini ed imprese di meglio affrontare un periodo di restrizioni che potrebbe essere anche molto lungo (e.g. per il recupero/installazione di serbatoi per la raccolta d’acqua, compensazioni per i mancati guadagni, etc.)?
Per questo vengono nominati i Commissari per gestire le emergenze che, come si sa, richiedono interventi, ma anche capacità, straordinarie.