Comuni e Province lucane “in stallo per il mancato finanziamento del Fondo Autonomie Locali”
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Cifarelli, Lacorazza e Marrese (Pd): Autonomie locali rappresentano il primo livello di governo vicino ai cittadini; non possiamo permettere che l’inerzia e i ritardi delle istituzioni centrali mettano a rischio il loro operato
Siamo preoccupati per il mancato finanziamento da parte della Regione del saldo 2023 e dell’intero 2024 del Fual (Fondo Unico Autonomie Locali) a favore di Comuni e Province lucane. Parliamo di circa 5 milioni di euro per il saldo 2023 e di 12 milioni per il 2024 a cui si aggiungeranno altri 12 milioni tra qualche settimana per l’anno 2025. Ad affermarlo sono i consiglieri del Pd Roberto Cifarelli, Piero Marrese e Piero Lacorazza che aggiungono: Comuni e Province non riescono più a garantire servizi essenziali a favore dei cittadini navigando oramai costantemente nell’incertezza finanziaria. E a nulla sono valsi finora gli appelli di Anci e Upi Basilicata. Inevitabilmente le somme andranno individuate nel prossimo bilancio regionale 2025/2027 e pertanto diventa necessario, e non solo per questo motivo, accelerare l’approvazione prima da parte della Giunta regionale e poi del Consiglio.
Da molti anni il bilancio della Regione non viene approvato nei termini di legge, -ricordano i tre consiglieri regionali-creando con ciò disagi ai cittadini ed alle imprese. Ritardare ulteriormente l’approvazione del bilancio non fa altro che aggravare una situazione già critica, privando i Comuni e gli enti locali degli strumenti necessari per affrontare le sfide quotidiane e pianificare interventi di medio-lungo periodo.
Invitiamo pertanto con forza la Giunta Regionale a “fare presto”: è necessario accelerare l’approvazione del bilancio, inserendo immediatamente il finanziamento del Fual. Solo così si potrà restituire ossigeno alle autonomie locali e garantire il buon funzionamento delle amministrazioni territoriali. Le autonomie locali-concludono- rappresentano il primo livello di governo vicino ai cittadini; non possiamo permettere che l’inerzia e i ritardi delle istituzioni centrali mettano a rischio il loro operato”.