Captazione dal Basento: “pericoloso precedente a scala nazionale”
In un incontro pubblico i rappresentanti del Comitato Acqua Pubblica “Peppe Di Bello” illustreranno i contenuti di una lettera/esposto che è stata inviata a tutti gli enti e istituzioni coinvolti nella gestione dell’emergenza idrica
Venerdì 6 dicembre alle ore 10,30 nella sede del Cestrim in Via Sinni snc a Potenza, i rappresentanti del Comitato Acqua Pubblica “Peppe Di Bello” illustreranno in una conferenza stampa i contenuti di una lettera/esposto che è stata inviata a tutti gli enti e istituzioni a qualche titolo coinvolti nella gestione dell’emergenza idrica in corso, dai Comuni al Commissario, dalla magistratura all’Istituto Superiore di Sanità fino ai Ministeri della Salute e dell’Ambiente.
Quanto sta accadendo in Basilicata-si legge in una nota- rischia di diventare un pericolosissimo precedente per tutta Italia nella gestione di un diritto fondamentale come l’acqua, a cui si associano quelli del diritto alla salute, della tutela dell’ambiente, della trasparenza e della partecipazione dei cittadini alle scelte che li riguardano direttamente. Le sottovalutazioni, o peggio, nella gestione dal 2019 della riserva idrica della diga del Camastra hanno portato a un’emergenza che era del tutto prevedibile e risolvibile avendo un minimo di lungimiranza e la cui gestione attuale presenta ad avviso delle associazioni gravissime criticità dalla cui analisi, fondata sulle norme che regolano la materia ambientale e sanitaria, è sfociata in un dettagliato documento.
Sono 5 i punti sollevati nella lettera/esposto che saranno illustrati durante la conferenza stampa. Poteri del commissario: ha agito nell’ambito dei poteri a lui conferiti? Deroghe: l’ordinanza di Protezione Civile non ha derogato a parti importanti delle norme che regolano la materia riguardante le acque ai fini della potabilizzazione. Accreditamento dei laboratori: la norma obbliga tutti i laboratori ad essere accreditati. Analisi di Rischio: esistono i dati e le valutazioni della Regione necessari secondo la legge per redigere un Piano di Sicurezza delle Acque e un’analisi di rischio coerenti con il dettato normativo? Procedure di valutazione ambientale: il progetto di captazione dal Basento per stessa indicazione dell’Ordinanza di protezione civile doveva essere oggetto di preventive procedure valutative di carattere ambientale pubbliche con deposito per almeno 7 giorni di uno studio sugli impatti ambientali e sanitari per raccogliere osservazioni da parte di comuni, associazioni e cittadini.
Il Comitato Acqua Pubblica “Peppe Di Bello”, dialogando anche con organizzazioni nazionali e con altre realtà fuori regione che stanno vivendo le stesse problematiche e che vedono con preoccupazione quanto sta accadendo in Basilicata, intende ampliare il dibattito pubblico sulle responsabilità dell’emergenza in corso e sulle prospettive future anche per evitare derive arbitrarie. Il coinvolgimento delle tante persone che stanno partecipando con passione civile a presidi e assemblee-conclude la nota- è fondamentale per affermare una gestione efficiente e pubblica dell’acqua fermando al contempo quella depredazione dell’ambiente che determina drammatiche conseguenze come quella che stiamo vivendo sulla violazione del diritto fondamentale all’accesso sicuro all’acqua.